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Covid, da oggi in Italia scatta “semaforo rosso” Conte: «A gennaio valuteremo zone»

Di Carmela Marino |

Roma  – Scatta oggi il lockdown anti-Covid di Natale: tutta Italia entra in zona rossa fino al 27. Ieri corsa allo shopping last minute nei negozi al dettaglio, da oggi chiusi per decreto. L’ultimo acquisto, il regalo dell’ultimo minuto, ma ieri anche l’ultima passeggiata prima di Natale in attesa che il ‘semaforo’ della maxi-zona nazionale diventasse rosso.

Nelle grandi città  le principali vie dello shopping sono state prese d’assalto, da Milano a Roma a Torino. Ultimi scampoli di affari, molto probabilmente, prima del via ai saldi invernali. Così, molti negozianti in tutta Italia, in vista delle chiusure a singhiozzo dei prossimi quindici giorni, hanno deciso di dire basta. E di ‘dirlo’ a caratteri cubitali, con cartelli in vetrina, chiari e tondi. Già da oggi, comunque, nelle grandi città i controlli per il rispetto delle regole saranno intensificati. Ma intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rassicura: la stretta di Natale potrebbe permetterci di affrontare gennaio “dosando le misure solo dove necessario tra zona gialla, arancione e rossa”. Se dovesse arrivare un’impennata, una terza ondata o una variante che faccia sbalzare l’RT, allora ci troveremmo facilmente in zona rossa o con misure più restrittive. Ma in una situazione come quella attuale forse dovremmo affrontare gennaio-febbraio con una certa tranquillità», ha dichiarato ieri sera il premier in un’intervista a Porta a porta. 

Nei giorni “rossi” restano aperti supermercati e farmacie. Ricordiamo poi le altre regole in vigore: saranno chiusi bar, ristoranti e negozi – ad eccezione, oltre a supermercati e generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabacchi e librerie -, si potrà uscire per fare una passeggiata vicino casa con la mascherina e fare attività sportiva da soli, sarà necessaria l’autocertificazione per gli unici spostamenti consentiti, vale a dire quelli per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità o per tornare alla propria residenza o domicilio. Ai divieti di spostamento il governo ha però introdotto una deroga, quella che consente per tutto il periodo di Natale (24-6 gennaio) ad un massimo di due persone – più eventuali figli minori di 14 anni, disabili e persone non autosufficienti che vivono con loro – di muoversi una sola volta al giorno per andare a trovare parenti o amici. Su questo punto sono arrivati due chiarimenti da parte del governo, che ha aggiornato le Faq sul sito di Palazzo Chigi. Il primo riguarda la possibilità, nei 10 giorni ‘rossì, di poter andare a trovare amici e parenti anche in un comune diverso da quello di residenza, purché sempre nella stessa regione e sempre nel limite massimo di due persone.

Il secondo riguarda invece i piccoli comuni sotto i 5mila abitanti: nei giorni indicati con l’arancione durante le feste di Natale (28-29-30 dicembre e 4 gennaio) sarà possibile per chi vi risiede andare anche in un’altra regione, sempre però entro i 30 km dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia. Un chiarimento per consentire a tutti coloro che abitano nelle zone confinanti di non rimanere tagliati fuori dalla possibilità di incontrare persone che abitano in un paese a pochi chilometri ma in un’altra regione. Il governo ha anche precisato la questione delle seconde case: tra oggi e il 6 gennaio «gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde case sono sempre consentiti, dalle 5 alle 22, all’interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni». Quanto ai coniugi o ai partner che vivono separati per motivi di lavoro sarà invece possibile incontrarsi, «se il luogo per il ricongiungimento è quello in cui c’è residenza, domicilio o abitazione». E sono consentiti anche gli spostamenti dei genitori separati, che possono andare a trovare i figli anche in un’altra regione o all’estero: rientra tra i motivi di necessità, così come lo è l’assistenza ai genitori non autosufficienti. Non è invece mai consentito andare a trovare i genitori che sono in buona salute e vivono in un’altra regione, così come non sono consentiti “spostamenti per turismo extraregionali» tra il 21 dicembre e il 6 gennaio. 

Sono poi sempre “consentiti, senza limiti di orario”, gli spostamenti di chi svolge “attività assistenziali, nell’ambito di un’associazione di volontariato, anche in convenzione con enti locali, a favore di persone in condizioni di bisogno o di svantaggio”.

Superata intanto la soglia delle 70.000 vittime da Covid da inizio pandemia in Italia. Intanto l’indice di trasmissibilità Rt nazionale sale a 0,90 in questa settimana, secondo la bozza elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità relativa al monitoraggio dei dati sui contagi. La scorsa settimana l’Rt si era attestato a 0,86 confermando la ripresa della crescita (quindici giorni fa era a 0,82). Nella maggior parte delle Regioni e delle Province Autonome si registra un livello Moderato o Alto. In particolare, 5 Regioni (Liguria, Marche, Puglia, Umbria e Veneto) sono classificate a rischio Alto; 12 a rischio Moderato, di cui 4 (Emilia-Romagna, Molise, PA Trento e Valle d’Aosta) sono a elevata probabilità di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Quattro Regioni sono classificate a rischio Basso, emerge ancora dalla bozza. Preoccupa il Veneto per la terza settimana consecutiva a rischio alto con una incidenza estremamente elevata. In particolare il Veneto con Rt puntuale a 1,11 e il Molise a 1,02 sono le due regioni che hanno superato il valore soglia di 1. Il valore più basso è in Campania a 0,65. Si rinnova l’invito per le festività di rimanere a casa, si legge ancora nella bozza del documento Iss.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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