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Covid, la Sicilia torna di colore arancione Ordinanza in vigore dall’ 1 febbraio

Di Redazione |

ROMA – “Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato ieri sera nuove ordinanze che andranno in vigore da lunedì 1 febbraio, e non da domenica 31 gennaio così come era stato comunicato in un primo momento. Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla”. 

La Sicilia dunque lascia la zona rossa che era stata istituita con apposita ordinanza dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci dopo la richiesta al riguardo inoltrata al ministro Speranza. L’annuncio arriva nel giorno in cui l’isola registra un numero senza precedenti di guariti: 2.816, tre volte il numero dei nuovi casi (944) che da alcuni giorni si mantiene ormai stabilmente sotto quota mille. I tamponi processati sono 25.461, con una incidenza di positivi pari al 3,7%. La regione resta al settimo posto per contagio in Italia insieme al Piemonte e dopo Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Lazio, Puglia e Veneto. Le vittime sono 37, che portano il totale a 3.408. Grazie al record di guariti il numero complessivo degli attualmente positivi scende a 44.267, con un decremento di 1.909 casi rispetto a ieri. Continuano a scendere anche i ricoveri ospedalieri di pazienti Covid: sono 1.584, ovvero 36 in meno, dei quali 211 in terapia intensiva (-4). 

Un altro indicatore utile viene dallo screening effettuato nelle scuole dell’infanzia, elementari e nelle prime classi della media (dove le lezioni si svolgono in presenza). Secondo i dati forniti al ministero dall’Ufficio scolastico regionale, al 25 gennaio si registra un’incidenza di alunni positivi, dello 0,27% rispetto alle 0,46% del 19 novembre scorso. Lunedì prossimo rientreranno a scuola anche i ragazzi delle classi II e III media, che in Sicilia sono 144.976. Si rafforzano infine i controlli da parte delle Forze dell’ordine. La Guardia di finanza di Nicosia (Enna) ha eseguito una serie di perquisizioni domiciliari nell’ambito dell’indagine sul focolaio di contagi registrato a Capizzi (Messina). Al centro dell’inchiesta, avviata dalla Procura di Enna, una festa di compleanno svoltasi a ridosso delle festività natalizie in un locale di Nicosia alla quale avrebbero partecipato 150 invitati, in prevalenza giovani, tutti provenienti dal paese del Messinese. L’obiettivo degli inquirenti è quello di accertare se il boom di contagi registrato a Capizzi, poi divenuto ‘zona rossà, e nei comuni limitrofi sia stato causato da comportamenti illeciti che hanno determinato un’esponenziale ed improvvisa crescita dei contagi tra gli abitanti della zona, dove proprio oggi si è registrata un’altra vittima. Allo stato il reato ipotizzato è quello di epidemia colposa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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