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Vaccini, AstraZeneca in Italia dall’ 8 febbraio: dosi anche ad insegnanti e detenuti

Di Redazione |

ROMA – Oltre un milione e centomila dosi a componenti del personale scolastico ed universitario, docente e non docente (fino a 55 anni); oltre mezzo milione alle forze armate e di polizia (compresi vigili del fuoco e municipale); oltre 97 mila dosi a detenuti, personale carcerario e di polizia penitenziaria: sono le stime sulle somministrazioni del vaccino anti-Covid di AstraZeneca (che arriverà lunedì in Italia e riservato a persone dai 18 ai 55 anni), diffuse ieri nella riunione Governo-Regioni, dopo la quale è stata annunciata la rimodulazione del piano vaccinale a seguito dei tagli nelle consegne delle forniture. Il siero dell’azienda anglo-svedese verrà somministrato a partire da lunedì in 200 mila dosi nei cosiddetti “luoghi di comunità” civili e religiosi e in oltre 2 milioni e centomila dosi agli operatori di “altri servizi essenziali” (sempre esclusa la fascia 55-67 anni). In totale si conta di impiegare per queste categorie nella fase 3 – concomitante alla fase 2 per anziani e vulnerabili, se le scorte lo permetteranno – 3.894.847 dosi.

I vaccini Pfizer e Moderna, invece, saranno somministrati in 2 milioni e 80 mila dosi a soggetti “estremamente vulnerabili” (indipendentemente dall’età), in 2.644.013 ad anziani tra 75 e 79 anni, in 3.324.360 dosi ad anziani tra i 70 e i 74 anni, per oltre 5 milioni e 800 mila dosi a “persone vulnerabili” under 70, in oltre 3 milioni e 700 mila dosi a soggetti tra i 60 e i 69 anni «che non presentano rischi specifici». Infine, sempre con Pfizer e Moderna, si conta di vaccinare con oltre 2 milioni e 174 mila dosi persone tra i 55 e i 59 anni «senza rischi specifici». In totale con questi ultimi due vaccini si prevede di somministrare 19.862.797 dosi, per un totale di quasi 24 milioni di “shot”. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA