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«Prenotazione dei vaccini per i prof»: In Sicilia è caos tra il personale scolastico

Di Antonio Fiasconaro |

Palermo – E’ bastato un link, forse interpretato male, oppure spiegato erroneamente, per portare nel caos il mondo della scuola siciliana e, soprattutto quei docenti che avrebbero voluto prenotarsi per sottoporsi alla vaccinazione, dopo tante aspettative. Sembra, infatti, che ieri mattina sia stato diffuso sui social e gruppi whatsApp dei docenti un link dell’assessorato regionale alla Salute utile per “la pre-adesione vaccino Covid-19” per il personale scolastico; in poche ore migliaia di lavoratori, appresa la notizia, hanno proceduto autonomamente alla registrazione e non su indicazioni istituzionali, e poco dopo 11 lo stesso link è stato poi bloccato e limitato esclusivamente al solo personale universitario.

Dalla Regione minimizzano e sostengono che non è accaduto nulla di anormale. Non c’è stato alcun giallo, è stato sottolineato. «Non c’è stata alcuna prenotazione. Quanti lo hanno fatta non potevano censirsi. Il link era rivolto esclusivamente agli universitari. Non è successo nulla di eclatante. Com’è noto il ministero dell’Istruzione ha chiesto alla Regione di non iniziare la vaccinazione dei docenti under 55 facendo ricorso a elenchi stilati in Sicilia perché sarà il governo nazionale a fornire i nomi di chi ha diritto a essere vaccinato con priorità e a caricare gli elenchi nella piattaforma informatica messa a disposizione da Poste Italiane per registrare la prima dose e calendarizzare la seconda».

Però il caos c’è stato e i sindacati di categoria sono insorti. «Dal 14 di fatto sarebbe partita la fase due delle vaccinazioni. Per la Sicilia la scuola resta al palo – sottolinea la segretaria generale della Cisl-Scuola Francesca Bellia. E’ scandaloso ciò che sta avvenendo da giorni, e in queste ore nella nostra Regione. Dalle informazioni non ufficiali registriamo stop e rinvii. Non esiste una cabina di regia, mancano ancora i criteri e le modalità condivise che devono portare oltre 75 mila lavoratori della scuola siciliana alla vaccinazione. Adesso il ritardo è diventato cronico. Avere lanciato a Palermo una campagna mediatica seppur simbolica della vaccinazione del personale scolastico giorno 14, ha prodotto inutili aspettative e attese. L’episodio del link di stamani, (ieri per chi legge, ndr) è stato un ulteriore atto che lascia i lavoratori della scuola nel disorientamento generale, soprattutto i lavoratori più esposti (insegnanti della scuola dell’infanzia, insegnati di sostegno…). La Cisl Scuola è pronta a dare un contributo fattivo per la migliore riuscita della campagna vaccinale, perché la riteniamo arma indispensabile contro la pandemia. Non è il momento di additare responsabili ma di collaborare tutti insieme per far partire la campagna vaccinale, mettere in sicurezza il personale della Scuola e i loro alunni. Questa è la nostra priorità».

Il segretario Flc Cgil Palermo Fabio Cirino: «Il mondo della scuola è in subbuglio. Chiediamo un’informazione chiara e univoca sulle procedure per le vaccinazione. Mentre si parla di una regia nazionale per il mondo della scuola dove prenotare le vaccinazioni, ci sono a Palermo docenti che compilano in queste ore schede di pre-adesione al vaccino Covid 19 nel sito dell’assessorato alla Salute. Il mondo della scuola è disorientato. Dopo il lancio della campagna vaccinale una settimana fa, improvvisamente interrotta, si rincorrono voci di tutti i tipi sulla prossima ripartenza e sulle modalità e regnano solo incertezza e caos. Soprattutto sugli elenchi delle persone da vaccinare, inizialmente forniti in sede locale. Adesso, è arrivata l’ultima circolare del capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Giovanni Boda, dove si dice che il piano vaccinazioni è gestito a livello nazionale e che i dati necessari per predisporre gli elenchi verranno acquisiti dall’Anagrafe nazionale degli assistiti del sistema Tessera sanitaria attraverso le amministrazioni regionali. Intanto è già partita la campagna per la vaccinazione di forze dell’ordine, amministrativi e universitari. Quello che chiediamo alle autorità, agli assessori regionale all’Istruzione e alla Salute sono solo indicazioni chiare su come muoversi – conclude – La gente ha capito che l’unica strada per ritornare alla vita normale sono i vaccini».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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