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Forte calo dei pazienti nei reparti Covid a Catania: il virus in ritirata?

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – 53mila dosi di AstraZeneca in giacenza pronte per essere somministrate, 3mila dosi di Moderna appena arrivate per concludere l’immunizzazione delle ultime 12 case di riposo della provincia e aprire la vaccinazione dei disabili gravissimi con le 400 dosi rimanenti. Sono questi gli ultimi numeri che emergono dall’Asp che monitora tutte le somministrazioni nei centri vaccinali del territorio. Le dosi Pfizer invece arrivano solo per immunizzare gli over 80. AstraZeneca è stato utilizzato al Policlinico anche sugli universitari, mentre il Garibaldi si è occupato di immunizzare la Guardia di Finanza. All’incirca in provincia di Catania e nelle tre grandi aziende ospedaliere della città si marcia nell’ordine delle 20mila somministrazioni a settimana tra prime e seconde dosi. 600 invece sono le somministrazioni che vengono effettuate giornalmente nell’hub vaccinale dell’ex mercato ortofrutticolo. Al momento si sta immunizzando solo il persona le delle scuole. Si tratta d numeri ancora bassi se si pensa che nella nostra provincia abitano oltre un milione di cittadini. Per quanto riguarda il possibile aumento delle dosi il direttore sanitario dell’Asp, Antonino Rapisarda spiega che presto ci sarà il numero adeguato di vaccinatori. In questo fronte dovrebbero essere presenti anche i medici di famiglia, ma ancora – spiega il direttore Rapisarda – c’è una trattativa aperta alla Regione. Sarebbe utile capire su quali basi poggia questa trattativa. Se verte su questioni economiche o sanitarie. Certo che in vista dell’arrivo anche del quarto vaccino quello di Johnson Johnson sarebbe bene accelerare.

Sul fronte dei ricoverati arriva da Catania la notizia confortante di un drastico calo di degenze nei reparti Covid della città che va in controtendenza rispetto al resto della penisola. Al Garibaldi i ricoverati sono scesi a 41 su 149 posti disponibili. Ma un altro dato importantissimo è il numero di ricoveri nella terapia intensiva Covid dove attualmente ci sono soltanto 4 malati su 26 posti disponibili. Cinque invece gli ultimi accessi di positivi in pronto soccorso. Al Cannizzaro i ricoveri giornalieri di Covid sono scesi a uno, due. I posti occupati nei reparti si sono dimezzati e scendono ancora. Nella Pneumologia del primario Sandro Distefano 10 degenti su 20 posti, Alla Medicina interna del prof. Malatino 8 ricoverati su 20 letti. Nel reparto Malattie infettive del dott. Carmelo Iacobello 12 degenti su 45 posti disponibili. Alla rianimazione della dott. Monea 8 pazienti su 9 posti. In totale sono occupati 38 letti su 94 complessivi, all’incirca il 40%.

Dal Cannizzaro arriva anche la notizia che presto arriverà la prima partita di pillole di Ivermectina. L’azienda è in attesa che la partita arrivi in Farmacia. Ad avere richiesto il farmaco sono stati i 4 primari Covid per testarlo sui malati più seri. Sulla Ivermectina arriva anche la notizia che la primaria della Rianimazione del Garibaldi, Daniela Distefano avrebbe detto ai colleghi nel corso di un briefing che non arrivano più pazienti dal reparto di Malattie infettive del prof Cacopardo evidentemente perché «i malati sono trattati bene». La primaria alludeva all’uso dell’Ivernmectina che ha permesso finora al professore di guarire 13 pazienti sui 13 trattati con solo tre–cinque giorni i di trattamento. Ovviamente sono ancora troppo pochi i soggetti guariti perché il farmaco possa dimostrare di essere totalmente efficace. Ma anche l’Aifa ha avviato una valutazione sull’antiparassitario e come ha più volte sostenuto il farmacologo prof. Bernardini, la molecola ha dimostrato in vitro di essere efficace. Pero è bene aggiungere che ieri è stato pubblicato sull’importante rivista Jama uno studio che secondo alcuni esperti dimostrerebbe al contrario l’inefficacia del farmaco nella cura al Covid. Sarebbe bene, come detto più volte, che l’Autorità del farmaco intervenga sulla questione per non ingenerare contrapposizioni che nulla giovano alla cura dei pazienti che hanno come unico obiettivo quello di guarire.

Intanto arriva da Milano una notizia sull’Ivermectina. La farmacia del dott. Metalla ha reso noto di essere disponibile di produrre e spedire pillole di Ivermectina in tutta Italia purché il paziente faccia la richiesta esibendo una ricetta galenica. Spiega il titolare : «La molecola è registrata come specialità per uso umano in diversi paesi europei. Conseguentemente si può utilizzare come galenico anche in Italia. Ovviamente ci vuole una ricetta galenica». «Ho già ricevuto – prosegue – diverse richieste da clienti che arrivano da ogni parte d’Italia. Sono ovviamente a conoscenza degli studi effettuati, dell’apertura di una valutazione da parte dell’Aifa e conosco gli studi americani sulla molecola». Il titolare della Farmacia ha detto che il costo delle capsule da 3 mg è molto basso. Come abbiamo scritto solo alcuni giorni fa, ma anche in passato, la pandemia sta causando uno sconvolgimento generale dell’assistenza sanitaria, tanto che al Policlinico sarebbe stato registrato un aumento della mortalità per alcune patologie come quelle cardiovascolari e la sepsi. Abbiamo cercato di conoscere ulteriori particolari, ma ci siamo trovati davanti a un muro di silenzio. Sarebbe stato utile per i cittadini i conoscere la verità sino in fondo e capire se questo aumento di mortalità è dovuto in particolare alla poca voglia dei pazienti di recarsi subito al pronto soccorso, per la paura di contrarre il Covid. Una situazione che l’anno scorso aveva spinto anche i cardiologi della città a lanciare un appello ai cittadini per recarsi ai primi sintomi in ospedale ed evitare poi di trovarsi davanti a situazioni non recuperabili. Sempre sul fronte dei malati non Covid in ambienti sanitari si parla di un 118 ieri in tilt per le numerose chiamate di malati con le più svariate patologie che hanno interessato in particolare soggetti anziani e fragili.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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