Il boss all'allevatore: «Cosa nostra è tutto e significa rispetto»
1516635752821_1619019140223
«Cosa nostra è tutto... è dai tempi da quando è nato l’uomo che c'è questo discorso... Questa parola significa rispetto per le persone. Rispetto di determinate cose...». A parlare, senza sapere di essere intercettato, è il capomafia della famiglia di San Biagio Platani Giuseppe Nugara.
Nugara sta parlando con un allevatore di San Biagio, Stefano Butticè. E durante l’incontro spiega come sia “sbagliato” a suo avviso definire “mafia” l'organizzazione criminale della quale «Giuseppe Spoto e i Panepinto fanno parte», come dicono gli inquirenti.
Perché bisogna chiamarla Cosa nostra e «alla base - secondo i boss - vi è il rispetto delle persone prima di tutto e poi delle regole che la stessa organizzazione impone ai suoi affiliati».
«Non è che significa che devono essere cristiani “tinti” (cattivi ndr) per essere un cristiano tinto. Pure tu puoi diventare tinto, se ti fanno qualche minchiata», dice ancora Nugara. E Butticè: «Ma il rispetto è il rispetto... la verità è...». E Nugara replica: «Là ci sono delle regole. Che tu devi portare sempre... Se devi stare vicino a determinate persone. Le regole... non si scherza... Così è».