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Crocetta: «Il candidato legittimo del Pd sono io»

Di Redazione |

Rosario Crocetta va all’attacco all’indomani della designazione da parte del Pd di Fabrizio Micari quale candidato alla Presidenza della Regione. E lo ha fatto in una conferenza stampa dove ha lanciato “Liberi”, il suo movimento che lo sosterrà nella corsa al bis a Palazzo dei Normanni

“Io sono il candidato legittimo del Pd, non sono illegittimo. Se gli alleati pensavano di fare altre scelte, dovevano presentare i propri candidati. Nessuno attribuisca a Crocetta la voglia di rompere e disintegrare il centrosinistra – ha detto – Io sto facendo una proposta unitaria. Chi non accetta l’idea del confronto vuol dire che vuole rompere”.

“Per essere chiari – ha aggiunto il presidente della Regione – Se qualcuno pensa che Rosario Crocetta sia l’ideologo della divisione del centrosinistra, si sbaglia alla grande. Crocetta e i suoi compagni, le sue amiche, lanciano una proposta unitaria e lanciano un terreno di confronto. La democrazia è una cosa seria”.

Poi le critiche pesantissime al Pd: “Rimango indignato, perché ieri sera, mentre ero a Roma a discutere con il segretario dei Pd Fausto Raciti, a Palermo c’era il professore Micari che incontrava Leoluca Orlando e l’on. Castiglione, con Salvatore Cardinale. Sarebbe questo un progetto civico? Il progetto civico è quello che ha lanciato il Megafono cinque anni fa”.

Stoccate anche a Leoluca Orlando: “Il Modello Palermo è perdente. Ho la sensazione che si voglia fare più che altro il ‘Modello Giachetti che a Roma ha perso”.

“Secondo i sondaggi – ha detto ancora Rosario Crocetta – oggi il candidato del centrosinistra prende gli stessi voti che io prenderei da solo, non si pensi che io sia cosi stupido da non sapere fare le alleanze. Sono qui per lanciare un estremo tentativo di unire tutto il centrosinistra, sono qui per lanciare le primarie. Da due anni Davide Faraone e Antonello Cracolici parlano di primarie e ora hanno cambiato idea? Perché non si fanno il 17 settembre? Il tempo c’è. Sono qui per lanciare un’idea di un centrosinistra unito. Sono qui per dire che il lavoro fatto in questi cinque anni non può essere interrotto e non si può tornare indietro – aggiunge – non sono qui per negoziare chissà cosa e per alzare il prezzo. Tesi persino squallida messa in giro dai miei competitori. Uniti si vince, se qualcuno vuole fare il furbo o il prepotente allora pagherà il prezzo della propria prepotenza. Siccome è una sconfitta annunciata, voglio dire che domani nessuno se la deve prendere con Fausto Raciti o con Rosario Crocetta, perché fino a ieri Raciti mi ha dato l’impressione di essere una persona con la testa sulle spalle, mentre gli altri sono accecati. Non hanno intenzione di vincere le elezioni ma di fare perdere me”.

E poi c’è anche il tempo delle minacce: “Chi non accetterà le primarie vuole la rottura. Se ne assume le responsabilità. Io sto facendo oggi una proposta unitaria, chi non accetta l’idea del confronto vuol dire che vuole rompere. Trovo nell’interesse del Pd tentare quelle mediazioni che servono per stare insieme, non lo accettano? Allora vuol dire che vogliono rompere. E se il centrosinistra sceglie un altro candidato, la crisi di governo sarebbe una naturale conseguenza, ma non sarò io l’eventuale responsabile della crisi di governo. Se decidono di rompere dovranno scegliere di conseguenza, altrimenti lo dovranno spiegare ai cittadini”.

E infatti l’idea è quella del governo del presidente: “Io vengo da una lunga militanza e storia politica. Per me il dato è tratto quando ci sono decisioni democraticamente assunte. Questo è il senso della mia libertà. La scelta del presidente della Regione è politica. E non può essere imposta. Ma un Governo del Presidente sarebbe inevitabile…”.

Ma ha ribadito: “Non sarò io il responsabile della rottura né sarei io il responsabile del cambiamento della giunta e la formazione di un governo del presidente. Io non ho chiesto di essere candidato, ma di partecipare alle primarie. Se scelgono un altro candidato si assumeranno loro la responsabilità”.

E sul suo viaggio a Roma ecco il racconto di Rosario Crocetta: “Ieri a Roma non ho incontrato Renzi, ma il segretario regionale del Pd Fausto Raciti. Con Renzi ci siamo sentiti al telefono. Ho ritenuto che dopo le affermazioni della segreteria regionale – dice Crocetta – fosse necessario un chiarimento con Raciti, verso cui confermo la mia stima e fiducia, per rappresentare le nostre posizioni. Mi sembrava prematura coinvolgere Renzi in questa fase. Il progetto di Micari è stato imposto da Roma, con Leoluca Orlando che fa quello che ha fatto alle comunali, quando andò a Roma e si fece candidare dal Pd. Soltanto dopo Orlando ha detto di essere candidato del Pd – ha detto – Noi gli abbiamo fatto la legge che al 40 per cento vinceva, e lui ha vinto…”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA