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Il manuale del perfetto mafioso nelle carte che incastrano i Santapaola Ercolano

Concetto Mannisi

04 Dicembre 2019, 20:52

Il manuale del perfetto mafioso nelle carte che incastrano i Santapaola Ercolano

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C’è il manuale del perfetto mafioso nelle intercettazioni che coinvolgono “don Pippo” Cesarotti, ascoltato dai carabinieri del Ros mentre discute con alcuni potenziali concorrenti - che poi si ritireranno in buon ordine - o con il committente di alcuni lavori che intendeva limitare il suo “campo d’azione”.

«Questa è una creatura nostra - dice al “collega” ambizioso, che punta a garantirsi una fetta del trasporto e dello smistamento di merce su treno in Sicilia - Vedi che io amici ne ho in tutte le parti del mondo e non ti dico altro.. Non conoscenze, ho amici, tanto per dire».

«Non ci si mette contro di me - prosegue - e a qualcuno che ha la testa dura, che non lo vuole capire, uno glielo fa capire... Tu non mi puoi toccare a me... Io cosa ti ho fatto a te? Ti ho tolto lavori? Ti ho portato? Ti ho fatto danni? Avevamo un lavoro e me lo sono preso io? Ho fatto questo? Vedi quel capannone? È perso... Se lo vedi da quella parte.. Chi è che viene per affittarselo? Nessuno... tranne che viene un pazzo che non sa ancora come è la situazione e poi dopo si leva... Si leva in mezzo ai piedi, siccome ce ne sono tanti... Il capannone l'ho costruito io...».

E in effetti se qualcuno prova a resistere, anche se soltanto parzialmente, si ritrova vittima di furti dimostrativi e di danneggiamenti. Come nel caso di una motrice data alle fiamme durante la notte. Con bigliettino di chiarimenti recapitato dopo qualche settimana e che riportiamo integralmente: «Carissimo collega volevo avvisarti che ti o rispettato molto incendiandone un camion solo, cerca di stare lontano dal pane dei nostri figli sarebbe rischioso per i tuoi anche che non c'entrano rifletti dove non devi andare a rompere il cazzo, la prossima volta saranno tutti e non uno solo anche con tutte le difficoltà che troviamo nel farlo come la prima volta abbi pazienza che il signore te la rende a te e ai tuoi cari». E sull'altra facciata della lettera è scritto: “Non tenere conto dell'indirizzo ma siamo comunque di Catania».

Come detto ce n’è anche per il referente della Mercitalia Logistic Spa che prova a diversificare, a creare concorrenza per risparmiare sui prezzi, quindi a coinvolgere altre ditte: «Non mi fare diventare cattivo!...non mi fare diventare cattivo! Poi mi parli da amico... Mi parli di questo e poi succede che mi fai danno? Vedi che il danno me l'hai fatto tu! Come glieli raccolgo gli stipendi alle persone? Se io non portare i soldi a casa, se ai miei figli o ai miei nipoti gli manca il pane e la pasta... non è che ti dico la carne e il pesce... la pasta e il pane... tu pensi che con la testa sto bene? Non sto bene vero? E devo reagire... Chi è che mi sta disturbando? Tu! Allora io debbo ammazzare a te!».

L’uomo, stando ai racconti di Cesarotti, sarebbe rientrato rapidamente in sede, ma il livore nei suoi riguardi non sarebbe diminuito: «A quello di Bologna ogni colpo di legno che gli debbo fare dare come arriva a casa... lo faccio rompere tutto quanto... come se avesse subito una rapina! Ma no qua... qua lo capirebbero! Ma lui non vuole venire più, gliel'ha detto al capo...». E non abbiamo dubbi a crederlo....