Il colloquio registrato tra Riina e la moglie: «Non mi pento, posso fare 3.000 anni»
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BOLOGNA - «Io non mi pento...a me non mi piegheranno» e «Io non voglio chiedere niente a nessuno ... mi posso fare anche 3000 anni no 30 anni». Così Totò Riina si è rivolto alla moglie Antonietta Bagarella in un colloquio video-registrato avvenuto lo scorso 27 febbraio. Le parole del dialogo, «nel contesto di uno scambio di frasi su istanze da proporre», scrivono i giudici, sono nell’ordinanza con cui la Sorveglianza ha rigettato l’istanza del boss di Cosa Nostra.
Per i giudici è «degno di nota» il fatto che Riina asserisca che «non si piegherà e non si pentirà mai». E «altrettanto significativo» è un passaggio durante il quale i coniugi «giungono ad affermare che i collaboratori di giustizia vengono pagati per dire il falso».
Di seguito è riportata una parte della trascrizione del dialogo.
Riina: «Sono stato io... non è che siamo! Facciamo finta che eravamo insieme... non e che non lo sanno!... Lo sanno che eravamo sempre qua con questo direttore! Io non ho fatto niente e non so niente e quello... Brusca...».
Bagarella: «A tu lo sai che quelli prendono soldi quando dicono queste cose?».
Riina: «Certo»
Bagarella: «E allora... più se ne inventano e più sono pagati»
Riina: «Hanno... esatto...».
Bagarella: «Non è che è gratis quando lui dice queste cose che non esistono e perciò! Eh perciò ci vivono tutti! E’ così».