Notizie Locali


SEZIONI
Catania 16°

Teatro Stabile di Catania, Dipasquale lascia

Teatro Stabile di Catania, Dipasquale lascia ma quando sarà nominato il nuovo direttore

Il presidente Jacopo Torrisi ha chiarito il “giallo” dimissioni

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Nell’ultimo capitolo della lunga telenovela sul teatro Stabile sembra di «sfogliare la margherita» tra dimissioni annunciate e smentite, disponibilità a dimettersi che è diverso dall’essersi già dimesso.

Il tutto condito con uno scontro dal sapore politico con scambio reciproco di accuse, numeri e informazioni sullo sfacelo dei conti e sui tagli regionali e su chi potrebbe prendere il posto del direttore uscente. E chi più ne ha più ne metta… Proprio per fare chiarezza sulle ultime notizie che prima davano il presidente Dipasquale dimissionario due giorni fa durante l’ultima riunione del Cda e poi ieri, invece, non dimissionario ma pur sempre disponibile a lasciare l’incarico prima della scadenza prorogata, abbiamo sentito il presidente pro tempore dell’ente, Jacopo Torrisi. Serve chiarezza partendo dal punto che il teatro Stabile deve essere e rimanere un bene di tutta la città.

Presidente allora chiariamo il punto principale: il direttore Dipasquale se ne va o no? «Se Dipasquale se ne va o no dovreste chiederlo al diretto interessato, non a noi».

Attualmente il direttore, però, non vuole parlare di questa vicenda. «Credo che è così. Io posso dirle soltanto quello che lui ha dichiarato nella seduta del Cda di lunedì. Dipasquale ha detto che sarà disponibile a fare il passaggio di consegne non appena provvederemo ad individuare il nuovo direttore del teatro, anche se questa individuazione dovesse avvenire prima della scadenza del suo mandato. Questa è l’ultima cosa che ha detto».

Per scadenza di mandato lei allude alla tanto contestata proroga di sette mesi? «Esattamente».

Ma il contratto di proroga a Dipasquale è per soli sette mesi o per quattro anni? «Solo per sette mesi. Non ci saremmo nemmeno immaginati di fare un altro contratto per quattro anni. Avevamo tutti compreso perfettamente la situazione. In verità in un primo momento avevamo proposto al direttore Dipasquale un contratto per altri quattro anni, ma lui stesso, secondo me prudentemente, ha detto che non era disponibile e a quel punto gli abbiamo chiesto di restare altri sette mesi, per chiudere la stagione. Questi sono i fatti».

Quindi Dipasquale andrà via solo quando verrà nominato un nuovo direttore. E lo farà senza battere ciglio? «Certo, lo ha dichiarato. Non ho dubbi in merito. Non appena noi procederemo, sentendoci con i soci, il direttore lascerà immediatamente l’incarico. Ne sono certo perché è persona perbene e coerente. Ora il passo avanti, rispetto al passato, è che Dipasquale non è assolutamente arroccato sulla proroga, ma ha concesso la sua disponibilità. Adesso aspettiamo che siano i soci a coinvolgerci per verificare chi dobbiamo nominare».

Attualmente quindi le dimissioni non esistono… «Assolutamente. Lei si immagina cosa sarebbe accaduto se il direttore si fosse realmente dimesso 48 ore prima dell’inaugurazione della stagione (prevista venerdì al Verga con “L’uomo, la bestia e la virtù”, per la regia dello stesso Dipasquale, ndr)? Meno male che non si è dimesso. Comunque adesso non ci interessa da dove arrivano queste voci. Ora non so chi e perché abbia deciso di fornire un’informazione sbagliata e non mi appassiona nemmeno saperlo, ma a me e al teatro interessa solo che venga ripristinata subito la realtà».

Va qui precisato che “La Sicilia” ieri ha riportato informazioni giunte da fonti qualificate secondo cui Dipasquale non si sarebbe limitato a dare la propria disponibilità a lasciare l’incarico prima della scadenza, ma si sarebbe presentato dimissionario. Voci insistenti e attendibili. E comunque il sindaco Bianco davanti alla “apertura” dimostrata da Dipasquale aveva commentato esprimendo gratitudine «al Cda e allo stresso Dipasquale per la sensibilità dimostrata» e aggiungendo che nei prossimi giorni si sarebbe proceduto alla nomina del nuovo direttore.

Presidente Torrisi la disponibilità del direttore Dipasquale ad andare via prima della scadenza del contratto rinnovato potrebbe prefigurare una sorta di risarcimento, sulla scia di quello che avvenne per l’ex direttore artistico, il compianto Lamberto Puggelli? «No. Lunedì non abbiamo concluso una contrattazione da bottega. Il direttore ha detto che lascerà ponendo termini molto chiari e non ha mini mamente paventato questioni di rimborsi, legali o di contratto. Ieri abbiamo volato molto più in alto. E’ stata da parte di Dipasquale una presa di posizione molto responsabile».

A proposito di volare alto, tutta la vicenda sullo Stabile è sfociata in uno scontro politico senza esclusione di colpi, prendendo spunto da una decisa presa di posizione del sindaco Bianco che, in qualità di componente del Cda, aveva chiesto al direttore un immediato passo indietro… «Non so se la politica intende mettere le mani sul Teatro Stabile. Bisogna però distinguere gli interventi che ci sono stati. Ora l’intervento di un socio è legittimo, autorevole, comprensibile, ascoltato e tenuto in grande considerazione. Che un socio del teatro, qual è il Comune, esprima le sue legittime preoccupazioni e indichi i suoi orientamenti sulla governance del teatro è un suo pieno diritto e il nostro dovere come Cda è quello di ascoltarlo e di dare seguito ai suggerimenti. I soci li ascoltiamo e siamo tenuti deontologicamente a seguirli. Altra cosa sono gli interventi dei politici di turno. Per carità non dico che non si debba intervenire nel dibattito, ma mi sono limitato a correggere chi ha diramato dati sbagliati».

Non le chiedo di leggere la sfera di cristallo, ma avete già individuato un nome? «Di nomi di possibili papabili in questi giorni ne sono stati fatti cento. Non sono in grado di dire chi sarà il nuovo direttore. Saranno i soci ad indicare una soluzione di sintesi e noi vi daremo seguito».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: