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Città metropolitana di Catania: area pilota in test allerta meteo

Città metropolitana di Catania: area pilota in test allerta meteo

Il sindaco di Catania a margine di un incontro a Palazzo degli Elefanti con i sindaci dell’aerea metropolitana ha annunciato la costituzione di un comitato tecnico per affrontare i rischi della nostra comunità

Di Redazione |

«Nella Città Metropolitana di Catania si sperimenteranno pratiche di collaborazione tra Protezione civile nazionale, regionale e Comuni per offrire maggiore sicurezza ai nostri cittadini per quanto riguarda l‘allerta sugli eventi atmosferici e non solo». Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco al termine si un incontro a Palazzo degli Elefanti tra i sindaci della Città metropolitana e i responsabili nazionale e regionale della Protezione civile Fabrizio Curcio e Calogero Foti.   Il sindaco di Catania ha annunciato la costituzione di un comitato tecnico-scientifico con un geologo, un metereologo, un vulcanologo, «che ci aiuti ad affrontare con maggiore sicurezza e maggiore conoscenza i rischi della nostra comunità». «Il primo obiettivo emerso – ha sottolineato Bianco – è quello di migliorare le opere idrauliche per intercettare la grande quantità di acqua che piove sull‘Etna e si riversa su Catania e sui paesi pedemontani. Il secondo è quello di migliorare l‘allerta meteo rendendolo più specifico e puntuale. Non più macrozone di cento chilometri di ampiezza ma aree di tre chilometri che consentano di valutare la risposta del territorio per agire sulla sicurezza con maggiore precisione».   «Soddisfazione per la grande attenzione mostrata dai sindaci nei confronti del problema» è stata espressa Fabrizio Curcio: «Si deve fare – ha detto – come avete fatto voi. Invece del rimpallo delle responsabilità è molto utile, come si sta facendo, mettere in fila i problemi pratici e creare, con Comuni e Regioni, un sistema virtuoso per supportare i Sindaci quando devono prendere delle decisioni».   Calogero Foti ha rimarcato l‘importanza dell‘incontro «in una logica di revisione del sistema che deve però passare anche dall‘armonizzazione delle leggi a livello nazionale e regionale: occorre comprendere l‘organizzazione della Protezione civile per creare rapporti e sinergie».

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