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Morcone, un migliaio di migrantiin arrivo in Sicilia, 400 a Catania

Morcone, un migliaio di migranti in arrivo in Sicilia, 400 a Catania

3«Si tratta di migranti di nazionalità subsahariana, purtroppo non ricollocabili in altri Paesi perché non rientrano nelle quote della riallocation. L‘Italia li accoglierà»

Di Redazione |

«Aspettiamo un migliaio di persone, alcuni arriveranno a Trapani domattina altri a Pozzallo e Catania. Si tratta di migranti di nazionalità subsahariana, purtroppo non ricollocabili in altri Paesi (europei ndr) perché non rientrano nelle quote della riallocation. L‘Italia li accoglierà«. Lo ha detto il capo del Dipartimento del ministero dell‘Interno per le libertà civili e l‘immigrazione, Mario Morcone, a Palermo, dove si trova per partecipare a un convegno sui temi dell‘immigrazione e dell‘emigrazione, parlando degli ultimi salvataggi in mare da parte della Guardia costiera e della Marina militare.  

Circa 400 migranti sbarcheranno domani pomeriggio nel porto di Catania. È il 23esimo arrivo in città dell’anno, dove sono state assistite quasi 8.000 persone tra bambini, donne e uomini. La Protezione civile comunale si è subito attivata per dare supporto al sistema sanitario di controllo e inoltre, insieme alle associazioni di volontariato, provvederà a dare ai migranti bevande, cibo e vestiario. I migranti saranno trasferiti in centri di prima accoglienza del Nord Italia secondo le quote di ripartizione fatte dal ministero dell’Interno.  

«C’è stato un calo degli arrivi di migranti in Italia del 9,4% rispetto allo stesso periodo dell’ anno scorso. Il problema è che si tratta di nazionalità provenienti da Paesi nei quali non ci sono guerre, ma povertà, disperazione e regimi dittatoriali. Per il 50% di chi sbarca nel nostro Paese c’è il rifiuto di protezione internazionale, proprio perché non ne hanno diritto». Ha detto Mario Morcone, riferendosi ai dati divulgati dal Viminale sul numero degli arrivi di migranti in Italia. «Sulla partita della libera circolazione delle persone si gioca anche il futuro dell’Europa – ha aggiunto-, i temi della solidarietà e della responsabilità europea. Alcuni Paesi stanno cominciando ad avere atteggiamenti difensivi e di chiusura sui confini e questo compromette solidarietà e libera circolazione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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