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Strage di Paternò, c’era un terzo scooter Identificati il guidatore e il passeggero

Sentiti dai carabinieri e poi rilasciati: perché sono fuggiti?

12 Ottobre 2015, 01:10

Strage di Paternò, c’era un terzo scooter Identificati il guidatore e il passeggero

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C’era un terzo scooter presente in via dell’Unità d’Italia a Paternò, la sera del 7 ottobre scorso, quando si è verificato l’incidente stradale in cui sono morti carbonizzati quattro giovani centauri. Lo hanno accertato indagini dei carabinieri che, grazie a telecamere di sorveglianza presenti nella zona, hanno identificato guidatore e passeggero, un ventenne un ventitreenne, che sono stati sentiti in caserma e poi rilasciati. La loro posizione è al vaglio della Procura di Catania che potrebbe ipotizzare nei loro confronti l’omissione di soccorso o addirittura l’omicidio colposo. Lo scooter fuggito, come era stato ipotizzato sabato scorso, proveniva da via Scala Vecchia, nello stesso senso di marcia dell’Honda SH 300 che aveva in sella Antonio Faranda e Giuseppe Russo. Gli investigatori, però, mantengono il massimo riserbo. Il terzo scooter sarebbe quello che non si è fermato in maledetto mercoledì sera, fuggendo immediatamente. Sull’asfalto, invece, sono rimasti i corpi di Antonio Faranda, 22 anni; Giuseppe Russo, 17 anni; Valentina Aureliano 22 anni; e Gianluca Parisi, 23 anni. Uno scontro frontale è quasi certamente la causa dell’incidente con i due mezzi che dopo l’impatto, violento, hanno preso fuoco e sono “esplosi”. Smentita, dunque, l’ipotesi avanzata in un primo momento, che ci fosse stato un impatto laterale tra i due mezzi coinvolti nell’incidente e che provenivano da via Scala Vecchia. Appurato che i quattro ragazzi non erano insieme quella sera, anzi, tra loro neanche si conoscevano. E poi c’è l’interrogativo più inquietante: c’era una gara in corso? Intanto, emerge un altro particolare dell’incidente, il ritrovamento del contachilometri dello scooter di Antonio Faranda, fermatosi a 100 Km orari. I militari dell’Arma continuano a visionare le riprese delle telecamere di videosorveglianza di esercizi commerciali e abitazioni, alla ricerca della verità.