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«Ferrovie e treni a 200 km/h anche in Sicilia, in dieci anni investimenti per 15 miliardi»

Di Redazione |

E’ stato inaugurato il nuovo tracciato ferroviario tra Campofelice di Roccella – Ogliastrillo, lungo la linea Palermo-Messina. Erano presenti il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, l’ad di Rfi Maurizio Gentile e l’ad di Italferr Carlo Carganico.

Il nuovo tracciato, lungo 10 chilometri, costato circa 200 milioni di euro, è stato progettato da Italferr e realizzato da Rete ferroviaria italiana, parte in variante e parte in affiancamento alla linea esistente. Comprende la galleria Monte Poggio Maria, lunga circa 4 km, e rientra tra gli interventi previsti per il raddoppio della linea Fiumetorto – Castelbuono, che prevede un investimento economico complessivo di 940 milioni di euro.

«L’entrata in esercizio del nuovo tratto tra Campofelice di Roccella e Ogliastrillo – ha detto l’ad di Rfi Maurizio Gentile, si inserisce nell’ampio ventaglio di interventi in Sicilia, che ci vede impegnati, grazie all’attenzione del Governo, con 15 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni. Il Sud rappresenta una priorità nei piani di Rete Ferroviaria Italiana, testimoniata anche dal mio impegno come Commissario per l’itinerario Palermo – Catania – Messina».

L’attivazione della nuova linea offre un servizio di trasporto più affidabile in termini di sicurezza, regolarità e puntualità, una maggiore capacità di traffico sia per i treni a lunga percorrenza sia per i treni regionali. Capacità destinata a crescere a fine 2017, con l’attivazione del secondo binario tra Campofelice e Cefalù.

Durante la realizzazione del raddoppio ferroviario sono stati anche eliminati otto passaggi a livello, con benefici per il traffico stradale. «Questo binario risale al 1858 – ha detto Delrio a Campofelice di Roccella – Il fatto di raggiungere in poco tempo dall’hub di Cefalù l’aeroporto è segno di speranza e rinascita. Sono cantieri che creano lavoro. E’ davvero una bella giornata segno che passo dopo passo grazie a Rfi, alla tenacia e a una buona programmazione i nodi storici si possono risolvere i nodi storici».

«La Sicilia ha a disposizione una grande batteria per sviluppare lavoro e benessere, per garantire un futuro sereno ai nostri giovani – ha aggiunto – in modo che non scappino dalla nostra terra e restino qui. L’anello ferroviario prosegue; i cantieri dovrebbero terminare per il collegamento con l’aeroporto a fine anno. L’opera prosegue a rilento per i problemi che ha avuto al ditta, però stiamo ricominciando».

«Alta velocità in Sicilia? Il progetto – ha detto l’ad di Rfi, Maurizio Gentile – va inquadrato nella logica data dalla struttura tecnica di missione strategia del ministero delle Infrastrutture. In Italia miriamo a un’alta velocità di rete. E quindi intesa con treni che superano o raggiungono 300 chilometri orari può definirsi una stagione pressoché terminata. Miriamo a una velocizzazione della rete convenzionale senza ulteriore consumo di territorio, con impegni finanziari estremamente onerosi per le casse dello Stato». «Quindi a valle di Salerno il progetto è velocizzare con 200 chilometri l’ora. Per alcune tratte della Sicilia, si supereranno i 200 chilometri l’ora, mira a raggiungere tempi di percorrenza coerenti con quelli che ci sono oggi con le città del nord – ha aggiunto – Ad esempio se un punto di riferimento per l’Italia è Roma, come Londra lo è per l’Inghilterra, già oggi da Reggio Calabria a Roma i tempi di percorrenza sono assolutamente identici tra quelli che ci sono tra Torino e Roma. Adesso quello su cui dobbiamo puntare è velocizzare i tempi in Sicilia, l’attraversamento dello Stretto. E quindi un tempo di percorrenza da Palermo a Roma accettabile».

Collegare le due sponde dello stretto di Messina – ha aggiunto Gentile – con servizi più veloci, aumentare le corse fino a 23 coppie al giorno e puntare a collegamenti ogni 15 minuti. «Uno dei sistemi per velocizzare l’attraversamento dello Stretto è collegare le due sponde con molti più servizi veloci – ha spiegato – I servizi di collegamento veloce tra le due sponde, non il traghettamento dei treni, ma il trasporto delle persone da una parte all’altra, è stato riconosciuto con il decreto 50 del 2017 come un servizio che garantisce la continuità territoriale. Questo dà la possibilità a Rfi di aumentare di molto le corse e connettere servizi che stanno sul continente e sull’isola con collegamenti che vanno a 15 minuti».

«Il progetto è di aumentare molto le corse. Il numero dipenderà dai contratti di servizio che verranno fatti. Un primo progetto è di portarle fino a 23 coppie al giorno anche nelle ore serali per collegarsi al Freccia Argento che viene da Roma, che è molto utilizzato», ha concluso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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