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Disinnescato ordigno bellico: 3.200 famiglie evacuate a Palermo

Disinnescato ordigno bellico: 3.200 famiglie evacuate a Palermo

Tutto intorno la zona limitrofa al Castello a Mare e al Porto è rimasta off limits e presidiata da militari e polizia per l’intera durata dell’operazione: dalle 10 del mattino sino alle 15

Di Redazione |

PALERMO – Alle 10:10 una sirena ha annunciato l’avvio del lavoro degli artificieri per il disinnesco di un ordigno bellico compiuto dall’esercito a Palermo e che si è concluso intorno alle 15,30. Tutto intorno la zona limitrofa al Castello a Mare e al Porto è rimasta off limits e presidiata da militari e polizia per l’intera durata dell’operazione. Il prefetto di Palermo Antonella De Miro aveva disposto l’evacuazione dell’area che ricade in un raggio di 400 metri dal luogo del ritrovamento della bomba. Sono stati circa 3.200 i residenti che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. L’ordigno che risale alla seconda Guerra mondiale, è stato trovato lo scorso 5 gennaio nell’area archeologica del Castello a Mare, che si trova in via Filippo Patti. La bomba ha un peso di 600 libbre, circa 270 chili: era usata dagli americani per bombardare porti e linee ferroviarie.      Dopo il disinnesco delle spolette la bomba americana è stata trasportata nella cava nella zona di Bellolampo, Pian dell’Aia per farla brillare. All’interno dell’area archeologica, dove avvengono le operazioni, è stata realizzata una camera di espansione. «Questa struttura è servita a ridurre i disagi per la popolazione – spiega il capitano Daniele Piazza del Genio Guastatori – In questo modo è stato ridotto il raggio di sgombero. Con una bomba di questo tipo sarebbe stato necessario evacuare un’area di 1800 metri. Grazie a questa camera è stato possibile evacuare solo 3200 persone per un raggio di 400 metri».      La bomba è stata trovata mentre si stavano svolgendo alcuni lavori di scavo per fare tornare alla luce un’antica abitazione nei pressi del Castello a Mare. Un parco nel cuore di Palermo che nasconde ancora tanti tesori sepolti. «Non è escluso – aggiunge il capitano Piazza – che qui come in altre zone del centro storico di Palermo vi possano essere altri ordigni. Per questo servirebbe una bonifica complessiva da affidare a ditte specializzate».     Questa bomba ritrovata nel 2016 è dello stesso modello di quella trovata e disinnescata sempre a Palermo nel 2008. Con l’arrivo alla cava di Pian dell’Aia, nella zona di Bellolampo, del convoglio militare su cui era caricato l’ordigno bellico si è conclusa l’operazione del disinnesco della bomba della Seconda Guerra Mondiale. La popolazione è potuta rientrare in casa.     La prefettura di Palermo ha disposto la riapertura dei varchi della zona rossa. Tutti i residenti sono rientrati a casa. L’ordigno, dopo le operazioni compiute dei militari del genio guastatori, era ormai innocuo. Alle 14, è ripresa anche la pedonalizzazione di via Maqueda e di via Libertà. Ora si dovrà solo attendere che l’ordigno venga fatto brillare.

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