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Terrorismo, il ministro francese in Tv

Terrorismo, il ministro francese in Tv «Rischio Isis tra migranti a Lampedusa»

Il sindaco Nicolini: «Sciocchezze». La Procura: «Nessuna prova»

Di Redazione |

 I miliziani dell’Isis che si possono nascondere tra i migranti che viaggiano dalla Libia a Lampedusa rappresentano un “grande rischio” per l’Europa. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian alla tv. Le Drian ha detto che c’è il bisogno “urgente” di una soluzione politica in Libia dove “Daesh si sta stabilendo… la Libia mi preoccupa dal settembre 2014. Sono lì, a 300 km dalla costa europea, e si stanno espandendo”.

Le Drian, sottolineando che Lampedusa è a 350 chilometri dalle coste della Libia, ha osservato che “quando sul Mediterraneo c’è bel tempo, c’è il rischio che i miliziani dell’Isis possano fare la traversata, mescolandosi ai migranti. È un grande rischio” . “Tutti sono consapevoli del pericolo che il conflitto in Siria ed Iraq, dove stiamo vedendo alcuni risultati positivi, si trasferisca in un nuovo conflitto in Libia”, ha aggiunto, ribadendo che la soluzione politica “è il solo modo di sradicare il problema”. “Ci deve essere un governo di unità nazionale. C’è un serio processo politico in corso, sostenuto dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. È urgente”, ha concluso.

La rabbia del sindaco Nicolini. “Sono molto arrabbiata, anzi sono arrabbiatissima. Il ministro francese ha detto una sciocchezza sul rischio Isis a Lampedusa. Scriverò al Presidente del Consiglio Renzi per chiedere che lui tuteli il buon nome della nostra isola. Non è possibile che ogni volta che bisogna lanciare un allarme, si debba parlare di Lampedusa, quando finora Lampedusa è stata simbolo di ben altro, cioè di un grande lavoro di soccorso e accoglienza”. “Quello che dice il ministro della Difesa francese è privo di fondamento – dice Nicolini – non tiene assolutamente conto dei dati e mi fa impressione che uno statista europeo di questa levatura non sappia che dei 150.000 migranti arrivati nel 2015 via mare , solo 20 mila profughi sono stati portati a Lampedusa, gli altri 130 mila sono stati portati sulle coste siciliane. Non capisco perché il pericolo dovrebbe essere Lampedusa”. “Inoltre, vorrei ricordare al ministro francese – dice Nicolini, che proprio di recente è stata insignita del premio Simone De Beauvoir in Francia – che gli autori dei più recenti attentati terroristici a Parigi sono cittadini francesi e non provenienti da Lampedusa. Noi da più di venti anni ci occupiamo di accoglienza e posso assicurare che sui barconi arriva solo gente disperata. Solo un disperato prende la barca sapendo che può morire ustionato o annegato o addirittura ammazzato. Solo uno stupido potrebbe restare, inoltre, intrappolato a Lampedusa. Ecco perché dico che mi sembra una grande sciocchezza ciò che dice il ministro. C’è stata leggerezza nel dire quelle frasi. E questo farà pagare, per l’ennesima volta, un prezzo molto alto all’isola, in termini di turismo”. “Noi siamo un esempio di come l’accoglienza può convivere con il turismo – aggiunge Giusi Nicolini – I profughi arrivati qui non hanno mai torto un capello a nessuno. Le parole del ministro servono solo ai fini propagandistici sul piano internazionale. Leggo la cattiva volontà di andare a bombardare la Libia, chiamando in causa l’Italia come responsabile del pericolo Isis. Il ministro francese deve sapere che la maggioranza delle persone che scapano dal corno d’africa scappano proprio dall’Isis”. “Poi, non è mica la scoperta dell’acqua calda la nostra vicinanza alla Libia. Noi siamo sempre stati vicini alla Libia, pure quando è arrivato il missile da Gheddafi. Il ministro francese ha detto una grande sciocchezza, lo ribadisco”, dice ancora il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Che se la prende soprattutto con alcuni quotidiani che titolano “L’Isis sbarca a Lampedusa”. “Questo è killeraggio bello e buono – si sfoga – Il ministro non ha mai detto che l’Isis “sbarca a Lampedusa”. “Tutto questo è fuorviante – dice ancora il sindaco delle Pelagie – Non possiamo essere ancora noi a pagare un prezzo così alto”. E dopo le parole del ministro francese, ha annunciato una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Sì, dice, perché io pretendo che il Governo deve tutelare Lampedusa. Mi aspetto che ci sia una risposta da parte del governo Renzi, non possiamo essere trattati così”. E chiude invitando il ministro della Difesa Le Drian “a venire a Lampedusa”. “Fa confusione con i numeri – dice – forse è convinto che passano tutti da Lampedusa, ma non è così. Dopo Mare nostrum, gran parte dei profughi viene portata in altri porti. Lampedusa non potrebbe sopportare questi numeri. Il ministro venga qui a vedere quello che facciamo e vedrà con i suoi occhi come si lavora. Così vedrà con i suoi occhi questi profughi feroci e terroristi che sbarcano qui…”.

Perplessità anche dalla Procura di Agrigento. “Quando ci sono stati sbarchi a Lampedusa, come Procura di Agrigento, non abbiamo mai percepito o avuto la sensazione, che a bordo dei barconi ci fossero terroristi. Non è emerso neppure dalle indagini. Anche se ciò non esclude che possano esserci, ma, in tutta sincerità, questa affermazione del ministro della Difesa francese mi è sembrata senza supporti probatori adeguati”. “È possibile che accada – dice Di Natale – ma non abbiamo le prove”. La Procura di Agrigento ha centinaia di fascicoli aperti sugli sbarchi di immigrati a Lampedusa, ma le indagini per terrorismo passano, per competenza, alla Dda di Palermo.

In serata arriva anche la precisazione del ministro Pinotti. “Al collega francese dico che l’Italia tiene non alta, ma altissima la guardia sul terrorismo. Conosciamo bene – ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti – i rischi della minaccia dell’Isis e la situazione migratoria. L’Italia è consapevole del suo ruolo. Siamo fieri di ciò che facciamo. Conosciamo bene i rischi della minaccia dell’Isis, in Libia e nella altre aree di crisi, e la situazione migratoria che tutti i paesi europei, e non solo l’Italia, si trovano ad affrontare. Situazione che, peraltro, non riguarda soltanto Lampedusa – dove negli ultimi mesi è arrivato appena il 15% dei profughi venuti via mare in Italia – ma interessa tutti gli arrivi. E riguarda anche le periferie delle nostre città, troppo spesso abbandonate a se stesse e dove possono crescere killer terribili, fomentati da odio e ideologia”. “L’Italia è consapevole del suo ruolo, dei pericoli, ma anche della risposta che viene data giorno per giorno dalle nostre donne e dai nostri uomini sul territorio attraverso l’impegno delle nostre Forze armate e Forze di polizia, con l’intelligence, con l’azione diplomatica, con i salvataggi e le attività in mare di cui siamo fieri. E che continueremo a fare con l’aiuto di tutti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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