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Catania, così sarà il Tondo Gioeni ma in città è già polemica

Catania, così sarà il Tondo Gioeni ma in città è già polemica

Per realizzare il nuovo muro il Comune spenderà quasi un milione di euro, cifra contestata da Catania Bene Comune e dal Movimento 5 Stelle

Di Vittorio Romano |

CATANIA – L’immagine a sinistra mostra come diventerà il Tondo Gioeni, che attualmente, da quando è stato abbattuto il ponte, versa in una condizione di assoluto degrado. Per realizzare il nuovo muro il Comune spenderà quasi un milione di euro, cifra contestata da Catania Bene Comune e dal Movimento 5 Stelle. «Il progetto – si legge in una nota di Cbc – “Sistemazione a verde e sistemazione artistico-architettonica della rotatoria del Tondo Gioeni”, prevede 3 tipi di pietre diverse che comporranno il monumento. Una piccola aiuola costeggerà il muro e ospiterà piante ornamentali. Due vasche verranno montate a parete proprio al centro del muro, di fronte alla via Etnea, a comporre una fontana a cascata. Led colorati illumineranno il tutto con giochi di luce. Un marciapiede con affaccio sulla circonvallazione sarà costruito sopra il muro, sulla via Albertone, proprio sotto il Parco Gioeni».       Il costo dell’opera, ideata dall’arch. Ugo Mirone, è di 994.800 euro. Di questi, 794.800 «provengono da un mutuo concesso da Cassa Depositi e Prestiti per la realizzazione di una pista ciclabile e che l’amministrazione ha inteso stornare per realizzare il muro; 200.000 provengono direttamente da fondi comunali. Più volte consiglieri e associazioni hanno chiesto di ripensarci, di destinare quella somma a opere più utili o, quantomeno, a mantenere l’investimento nella pista ciclabile; l’amministrazione Bianco ha tuttavia ignorato critiche e consigli ed è andata avanti – scrive Catania Bene Comune -. Adesso, con i provvedimenti del 10 e 12 febbraio scorsi, gli uffici tecnici hanno approvato il progetto definitivo e l’ultimo atto da compiere è aprire la gara d’appalto. Non rimane che lanciare allora un ultimo appello: si fermi tutto. Appare uno schiaffo alla povertà, un affronto a chi per anni ha chiesto risorse all’amministrazione per servizi fondamentali senza ricevere neanche un euro, un insulto alle centinaia di famiglie che aspettano dal Comune gli stipendi arretrati».       Sulla stessa lunghezza d’onda i 5 Stelle. «Catania, ormai sull’orlo del dissesto economico, non ha bisogno di progetti faraonici, utili solo a coltivare il culto dell’immagine di un’amministrazione sorda verso i reali bisogni dei cittadini. Bianco e la sua giunta devono fare marcia indietro e trovare una destinazione migliore per quel milione di euro. Nelle condizioni disastrose in cui versa la città, priva dei servizi essenziali, è il caso di impegnare questa somma spropositata solo per abbellire un muro? ».       La replica dell’amministrazione arriva per bocca della consigliera della II circoscrizione Pina Rapicavoli, del gruppo Con Bianco per Catania. «Definire il bellissimo prospetto in pietra del Parco Gioeni come un banale “muro” è uno schiaffo all’intelligenza dei catanesi. Catania Bene (o Benaltrismo?) Comune sfrutta il sistema, ben descritto dal compianto Umberto Eco, delle bufale che dai social si propagano dappertutto. Lo stesso sta capitando con un’opera che, oltre ad abbellire – termine che Cbc non riesce a concepire – sarà strategica per la captazione delle acque nella zona del Tondo Gioeni ma viene ugualmente derubricata a “semplice muro”. Spiace che alcuni ostentino tanta faziosità. Iannitti e compagni puntano costantemente a creare un pericoloso e assolutamente ingiustificato allarme sociale, se non addirittura odio: per esempio parlando di stipendi non pagati e facendo credere che il denaro possa essere stornato a piacimento, per esempio quando convincono famiglie con bambini a restare dentro a un immobile pericolante pronti ovviamente a dileguarsi se fosse accaduto qualcosa di serio o addirittura a dare la colpa ad altri».       Il Tondo Gioeni, conclude la consigliera Pina Rapicavoli, «necessita di una sistemazione complessiva e bene ha fatto l’Amministrazione a intervenire con un progetto così importante. Peraltro le piste ciclabili di cui Catania Bene Comune parla si faranno ugualmente e sul lungomare i lavori sono già cominciati. Si apra un confronto in città, dunque, ma per comprendere come interrompere le strumentali invettive di chi non vuole discutere seriamente. Noi al contrario preferiamo dedicarci ai problemi della città».

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