Belpasso, Antonio Vaccalluzzo ucciso dall'esplosione mentre lavorava ad una "miscela"
La vittima aveva 62 anni. L'incidente poco prima dell'arrivo dei dipendenti altrimenti il bilancio sarebbe stato più pesante. Nel 1997 in un analogo incidente era morto il fratello Gianluca
Antonio Vaccalluzzo, 62 anni, uno dei fratelli della storica e omonima azienda di fuoco d’artificio, famosa nel mondo per le sue innovative coreografie, è morto in una esplosione avvenuta nella fabbrica nelle campagne di Belpasso, nel Catanese.
Il corpo è stato straziato dalla violenza dello scoppio avvenuto all’esterno della struttura. Non erano presenti altri lavoratori, perché la tragedia è avvenuta prima dell’arrivavo dei dipendenti. Antonino Vaccalluzzo stava preparando una miscela. A quell'ora c'era solamente il fratello Alfredo, che non è rimasto coinvolto nell’esplosione.
E’ il secondo lutto per la famiglia: nel 1997 in uno scoppio nella fabbrica a Belpasso era morto il fratello Gianluca. Inoltre nel 2001 in una esplosione in una fabbrica a Militello Val di Catania aveva perso la vita la moglie del titolare, Agata Sapienza, mentre il marito, uno dei fratelli Vaccalluzzo, Ernesto, era rimasto gravemente ustionato.
L’esplosione a Belpasso è avvenuta all’esterno dei locali e non ha provocato danni alle strutture. All’esplosione non è seguito nessun incendio. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli artificieri dell’Arma, che hanno posto in sicurezza la zona. Sull'accaduto ha aperto una inchiesta la Procura di Catania delegando le indagini ai carabinieri della stazione di Belpasso e del reparto operativo del comando provinciale dell’Arma. L’area è stata sequestrata.
La segretaria della Uil di Catania Enza Meli ha parlato di prevenzione: «Siamo purtroppo molto lontani, a Catania come altrove dall’obiettivo #Zeromortisullavoro che la Uil con il suo leader nazionale Pierpaolo Bombardieri ha fissato come campagna della vita e priorità di ogni agenda sindacale, sociale e soprattutto politica». Il segretario dell’Ugl Giovanni Musumeci ha detto: «Ad un mese dall’ultima tragedia, la provincia di Catania continua ad allungare il triste elenco di morti sul lavoro». Per il segretario della Cisl di Catania Maurizio Attanasio «il fatale evento ancora una volta impone la necessità di non abbassare mai la guardia sulle misure di sicurezza sul posto di lavoro». La Cgil ha chiesto «verifiche sulle speciali accortezze che riguardano il settore in termini di valutazione reale dei rischi» visto che «l'azienda, che conta altri dipendenti, continuerà ad operare».