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Firetto interviene su Via Volpe

I recipienti sopra via Volpe devono essere rimossi

Esclusa la loro co-partecipazione a provocare il crollo di via Volpe, ma... 

Di Gioacchino Schicchi |

Si esclude la loro co-partecipazione a provocare il crollo di via Volpe, ma i recipienti privati sovrastanti l’area andranno rimossi per migliorare la stabilità della zona. A stabilirlo, con un’ordinanza, è il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, usando come riferimento non solo delle perizie giurate prodotte – su richiesta del Comune – da tecnici incaricati dai residenti dei palazzi che sono presenti sullo “zoccolo” di arenaria che si trova sopra via Agrò-Volpe ma soprattutto quanto stabilito dal Genio Civile.  L’ente, lo scorso dicembre aveva chiesto, con una nota firmata direttamente dall’ingegnere capo Duilio Alongi che si trovasse un altro posto in cui installare i serbatoi, riscontrato che “le piastre di fondazione sulle quali sono poggiati – riporta l’ordinanza del sindaco – risultano parzialmente ruotate e che l’esercizio dei serbatoi, caratterizzato dall’applicazione di carichi dinamici in un contesto fondale degradato dall’azione degli agenti atmosferici, appare incompatibile con le condizioni di equilibrio dell’ammasso interessato dai crolli”. Insomma, la loro presenza è un elemento potenzialmente nocivo per la delicatezza dell’area e vanno rimossi.

Un altro “cruccio” del Comune, tuttavia, era comprendere se gli stessi serbatoi avessero o meno delle perdite idriche che, evidentemente, avrebbero potuto peggiorare il quadro complessivo del versante. In tal senso le perizie sono, ancora una volta negative, così come quelle che avrebbero dovuto verificare la staticità dei palazzi: i recipienti tengono e la parte di costone sul quale si trovano le strutture non presenta segnali di cedimento. Scrivono i periti che “in relazione alla pericolosità sismica locale, per l’area in esame non sussistono fattori ambientali incompatibili con le opere realizzate” e che “il pendio risulta stabile e devono escludersi fenomeni di instabilità del versante dovuti alla presenza dei serbatoi”. Non solo, precisano i privati, ma i recipienti risultano tutti regolarmente autorizzati dal Comune di Agrigento tra il 1988 e il 2005.  Per questo il Municipio, chiedendo adesso lo spostamento degli stessi entro 60 giorni, autorizza comunque i condomini ad installarne altri in altra area.

L’eliminazione dei recipienti, tra l’altro, era al momento condizione essenziale per la riapertura della strada, anche se i lavori di consolidamento del costone in via Agrò sono ancora in corso. Gli stessi, come noto, si sarebbero dovuti concludere la scorsa estate, ma il quadro fessurativo riscontrato in fase di verifica era apparso più grave di quanto inizialmente preventivato.

 
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