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Riggio: «Tariffe aeree troppo alte? State attenti all’algoritmo delle prenotazioni»

Di Tony Zermo |

C’è una trattativa in corso? E, se c’è, a che punto è?

«La discussione è ben avviata, ma prima bisogna spiegare che per fare tariffe basse per la concorrenza che si è creata bisogna recuperare i costi. E la compagnie recuperano i costi attraverso un algoritmo che fa lievitare i prezzi quando l’aereo è in via di riempimento. Allora il problema è correggere questo algoritmo nel senso di porre un tetto massimo in questo riequilibrio tra tariffe molto basse e tariffe molto alte. Però bisogna evitare che le compagnie possano andare in perdita perché devono continuare a fare la politica dei prezzi molto bassi per riempire l’aereo all’inizio. Se li abbassano troppo finiscono fuori mercato».

Per gli ultimi posti di un volo ci sono tariffe assurde, ci sono stati casi di 800 euro per un Catania-Milano.

«Il punto è che, nei periodi in cui l’aereo si riempie facilmente questi prezzi scattano in più perché già all’inizio i posti sono stati venduti a 50, 60 euro, e così via. Quindi il problema è che se vogliamo prezzi bassi di massa – ed evidentemente la maggior parte delle persone paga poco – le compagnie devono stare attente a modificare questo algoritmo per evitare tariffe troppo alte, cosa che ho già chiesto ufficialmente, per mantenere la competitività senza ammazzare quelli che prendono gli ultimi posti. E d’altro canto bisogna fare una campagna informativa in modo tale che chi non ha l’urgenza di prenotare all’ultimo momento si faccia avanti quando ancora c’è larga disponibilità di posti».

 

Ma la discussione sul tetto delle tariffe è stata fatta solo con Alitalia?

«Finora sì, perché le altre compagnie in queste feste non hanno esagerato. Ho parlato con i commissari dell’Alitalia perché in particolare per le rotte Catania-Milano e Palermo-Roma c’è in effetti un aumento molto pesante per gli ultimi biglietti. Per chi ha la sfortuna di incappare negli ultimi dieci posti, l’aggravio è forte. La questione dunque è avviata. Quello che assolutamente vorrei fosse spiegato è che, se vogliamo i prezzi bassi per la maggior parte delle persone, purtroppo l’algoritmo poi si rifà con gli ultimi posti. In sostanza, si può correggere il tetto, ma senza mandare fuori mercato le compagnie, come è successo con Wind Jet che faceva prezzi troppo bassi rispetto ai costi».

A proposito di Wind Jet e di compagnie siciliane, il sogno del nuovo presidente della Regione, Nello Musumeci, è che si realizzi una compagnia aerea siciliana. Lo ritiene fattibile?

«Il sogno? Può continuare a sognare…».

Lui dice che se Malta così piccola ha una sua compagnia aerea molto efficiente, perché la Sicilia non può fare lo stesso?

«Malta sarà piccola, ma è uno Stato sovrano e ha una grande ricchezza che le consente di avere una compagnia aerea vera con molti collegamenti internazionali. In Sardegna la compagnia aerea è fallita, e c’era l’Aga Khan dietro, tanto vero che sono andati di corsa a cercare il Qatar. Quella del Friuli Venezia Giulia è fallita, quella della Val d’Aosta è fallita, e in Sicilia Air Sicilia e Wind Jet sono fallite. Io capisco il sogno del presidente Musumeci: avere una compagnia siciliana che faccia molto prezzi bassi alla portata di tutti. Bello, bellissimo, ma poi si fallisce. A meno che non arrivi qualche sceicco carico di soldi che se ne infischia dei bilanci. Abbiamo sempre sognato uno sceicco che arriva su un cammello per risolvere tutti i nostri guai. Comunque auguro al nuovo presidente di avere fortuna, perché ne ha bisogno».

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