Navi Ong, il pugno duro di Piantedosi: «Humanity 1 resti in rada a Catania, ma chi non ha diritto non sbarca»
La conferenza stampa del ministro dell'Interno: «Ci faremo carico di tutte le persone che hanno bisogno, come le donne incinte o i bambini. Ma all’esito della verifica le persone che non rientrano dovranno rimanere a bordo e tornare in acque internazionali»
«A Humanity 1 che sta entrando nelle acque territoriali davanti a Catania viene imposto di fermarsi in rada e potrà permanere lì per vedere le emergenze di carattere sanitario. Ci faremo carico di tutte le persone che hanno bisogno, come le donne incinte o i bambini. Rispettiamo le persone e le esigenze umanitarie: ma all’esito della verifica le persone che non rientrano dovranno rimanere a bordo e tornare in acque internazionali». Arriva dopo il Consiglio dei ministri, il primo provvedimento interministeriale (Interno, Difesa, Infrastrutture) sulle navi Ong: a parlare è il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi che ribadisce la necessità che i Paesi di bandiera della navi delle ong si facciano carico di chi è a bordo. Al titolare del Viminale ha fatto subito eco il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: «Come sempre garantiremo soccorso e assistenza, ma vietiamo la sosta nelle acque territoriali italiane per le ong straniere. Orgoglioso di aver firmato il provvedimento, insieme ai ministri Piantedosi e Crosetto. Difendere l’Italia non è un reato bensì un dovere"
Quella che sembra versare in condizioni peggiori è la Humanity 1 (sono in 179 a bordo tra cui oltre cento minori), nave di Sos Humanity, che invece accodandosi al diniego della Norvegia chiarisce: «la bandiera non ha nulla a che fare con i diritti o i doveri di asilo». Anche dalla Geo Barents (572 in attesa da oltre una settimana) i soccorritori di Medici Senza Frontiere puntano allo sbarco delle persone il più presto possibile aldilà delle modalità di accoglienza, escludendo categoricamente anche eventuali ipotesi di identificazione a bordo.
Sulle coste italiane torna a superare di gran lunga il migliaio di ospiti anche l’hotspot di Lampedusa: sono 1.372 i migranti presenti, a fronte di 400 posti previsti. Nelle ultime ore con sette diversi sbarchi sono giunti 251 migranti. A Pozzallo invece in 37 sono stati salvati da una nave mercantile francese mentre a a largo del Siracusano è stato intercettato l'equipaggio del veliero Blue Diamond, battente bandiera Ucraina con a bordo 99 migranti di nazionalità afghana e pachistana: tre cittadini russi sono stati fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A fronte dei continui arrivi, il sottosegretario Nicola Molteni - in quota Lega - insiste sulla necessità di «puntare su un decreto flussi, ovviamente tarati sul mercato italiano e sulla base di quelle che sono le necessità del Paese» perché «i flussi vanno governati e non subiti» e «l'Italia non prende ordini da altri, quella dei migranti è una responsabilità globale europea».