Vietato vendere alcolici
Vietato vendere alcolici agli extracomunitari senza tessera
La decisione è stata presa dal sindaco di Siculiana Leonardo Lauricella
“Vietato vendere alcolici a cittadini extracomunitari che non presenteranno un documento di riconoscimento”. Firmato il sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella.
Tutto è contenuto in una ordinanza che non è stata ancora pubblicata formalmente sull’albo pretorio dell’ente ma che, come racconta il quotidiano on line “agrigentonotizie.it” è stata però notificata agli esercizi commerciali ieri mattina dai vigili urbani. Sono i bar, i ristoranti e tutte le attività commerciali che si occupano di somministrare cibi e bevande che, da oggi, dovranno farsi carico di chiedere una carta d’identità a tutti gli stranieri che si recheranno a chiedere un alcolico. Non è ancora noto se il commerciante rischia qualcosa in caso di violazione dell’ordinanza. Si tratta, comunque, di un atto destinato a far discutere ma che, dice il primo cittadino, non è frutto di intolleranza e semmai risponde ad una precisa esigenza di sicurezza pubblica.
“Non è un atto indiscriminato – dice Lauricella -, ma nasce del fatto che che molti dei migranti ospitati nel centro di accoglienza di notte si ritrovavano nello spazio antistante il centro sociale e fanno uso smodato di alcool, vomitando ed espletando i loro bisogni fisiologici per strada, abbandonando spazzatura e rompendo bottiglie di vetro. Abbiamo registrato numerosi casi abbastanza gravi di ubriachezza molesta”.
Secondo Lauricella al momento sussiste un “problema di sicurezza e igiene pubblica” e, quindi, l’ordinanza è temporanea.
“La ritireremo – spiega – nel momento in cui verranno meno le condizioni di criticità o comunque si provveda a regolamentare i flussi in uscita dal centro ‘Villa Sikania’. Io nella qualità di sindaco ad oggi non vengo in alcun modo informato nemmeno dei flussi in entrata e in uscita”.
C’è tensione a Siculiana per la convivenza “forzata” con i migranti?
“Personalmente ho ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini che denotano un serio allarme sociale. Come sindaco è mio dovere intervenire anche per evitare casi di giustizia fai da te”.
Auspica una interlocuzione con altri enti e con i gestori della struttura?
“Ho chiesto un incontro formale alla Prefettura per tentare di esaminare questa problematica e capire quali accorgimenti è possibile prendere per eliminare questo stato di disagio sociale. Siculiana non è una città intollerante, né è intollerante questa Amministrazione. Ad esempio, abbiamo messo a disposizione dei migranti il campo sportivo comunale per consentire l’integrazione, ma quella attuale è un’emergenza sociale vera e propria”.