MESSINA  – Volevano organizzare una cena tra amici. “Una mangiata”, così l’hanno definita i tre ragazzini denunciati dagli agenti della polizia di Stato per l’incendio che ha distrutto totalmente la scuola primaria di Mili San Pietro, frazione di Messina. In poco meno di 24 ore le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’incendio e di risalire ai tre autori.

Il più piccolo ha appena 14 anni, gli altri due 16 e17 anni. Uno dei tre sarebbe partito a breve e la serata da trascorrere insieme era l’occasione per salutarsi.  Così il gruppo di amici ha deciso che il posto migliore per riunirsi sarebbe stato la scuola. Nessuno li avrebbe sentiti e avrebbero avuto tutto l’edificio a disposizione. Così, i più grandi hanno aiutato il piccolo, più esile di corporatura, a passare attraverso il lucernaio della porta della scuola per aprire dall’interno agli altri due. Una volta dentro, i tre hanno dato il via ai preparativi per la serata. Infatti, hanno raccontato di avere scelto l’aula in cui organizzare la cena e di avere spostato banchi e cattedre per formare un’unica tavolata. Hanno poi pensato a cosa mangiare, racimolando negli armadi della scuola le merendine che le maestre conservano per i piccoli alunni.

Pensavano persino di comprare della pizza. Poi la tragedia. Alcuni volantini, alcune buste abbandonati in un’aula. Hanno deciso di appiccare il fuoco e per far sì che le fiamme diventassero più forti, hanno aggiunto delle bottiglie in plastica. Nel rogo hanno anche gettato uno scatolone, forse pieno di carta o di altro materiale e per immortalare la bravata hanno anche scattato alcune foto con il telefonino. Quando la situazione è sfuggita di mano e le fiamme si sono propagate a un mobile, i tre ragazzini hanno provato a riempire dei secchi d’acqua. Hanno persino usato l’estintore. Alla fine sono scappati. L’incendio, si è propagato sino al tetto della scuola. Le fiamme hanno interamente distrutto l’edificio. Ai vigili del fuoco intervenuti sul posto, sono occorse più di quattro ore per spegnere il rogo e mettere in sicurezza la zona.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA