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"Borsellino quater": a confrontoBoccassini-poliziotti su falsi pentiti

“Borsellino quater”: a confronto Boccassini-poliziotti su falsi pentiti

Il pm Luciani ha chiesto di ascoltare gli agenti sui colloqui investigativi di cui fu protagonista il falso pentito Vincenzo Scarantino nel periodo successivo alle stragi

Di Redazione |

 CALTANISSETTA  – La Procura di Caltanissetta, le parti civili e le difese del quarto processo per la strage di via D’Amelio, in corso davanti alla Corte d’Assise, hanno chiesto l’audizione di testimoni e una serie di confronti. Al dibattimento sono imputati per strage i boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino e di calunnia Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci.

 Il pm Stefano Luciani ha chiesto di ascoltare i poliziotti Giovanni Guerrera, Maurizio Zerillo, Salvatore Nobile e Angelo Tedesco sui colloqui investigativi di cui fu protagonista il falso pentito Vincenzo Scaarantino nel periodo successivo alle stragi e sulla sua prima ritrattazione nel ’94. Le parti civili e le difese hanno chiesto inoltre una serie di confronti tra i poliziotti Mario Bo e Vincenzo Ricciardi con alcuni dei pm che lavorarono alle prime indagini sulle stragi del ’92 e cioè Ilda Boccassini, Anna Palma e Nino Di Matteo in merito alla gestione dei falsi pentiti Francesco Andriotta e Vincenzo Scarantino. 

I difensori di Scarantino e Andriotta hanno chiesto anche di mettere a confronto i loro assistiti con gli stessi Bo e Ricciardi; i due falsi pentiti hanno infatti raccontato di avere ricevuto pressioni anche da questi ultimi sulle dichiarazioni da rendere, oltre che dall’ex capo della Mobile di Palermo Arnaldo La Barbera, nel frattempo deceduto.  La Corte è in camera di consiglio per la decisione. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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