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Niscemi, il contro ribaltone del Cga

Niscemi, il contro ribaltone del Cga «Il Muos non è né dannoso né nocivo»

Accolto il ricorso del Ministero contro la sentenza del Tar  Ma l'impianto satellitare della Marina Usa è ancora sotto sequestro

Di Mario Barresi |
Né abusivo, né dannoso. Clamorosa sentenza del Cga, che ribalta tutte le precedenti decisioni sul Muos di Niscemi. Il Consiglio di giustizia amministrativa siciliano in sede giurisdizionale (Claudio Zucchelli presidente; Giuseppe Mineo estensore; Hadrian Simonetti, Nicola Gaviano e Alessandro Corbino, consiglieri) ha in sostanza accolto il ricorso del ministero della Difesa avverso la sentenza del Tar di Palermo, che sanciva l’illegittimità delle autorizzazioni all’impianto satellitare Usa.
 
A integrazione di una propria precedente sentenza (la n. 581 del 3 settembre 2015), in cui aveva già accolto i ricorsi del ministero e parzialmente respinto quello del Comune di Niscemi, adesso il Cga, con sentenza depositata oggi, respinge definitivamente l’istanza dell’ente locale niscemese, «stante l’immunità complessivamente emersa delle autorizzazioni impugnate e degli atti conseguenti dai vizi dedotti dalla detta Amministrazione comunale». 
 
Decisiva, per la sentenza, la relazione dei verificatori sull’impatto del Muos su salute e ambiente. «Orbene, l’esito dell’approfondita verificazione espletata – scrive il Cga – denota proprio che le inadempienze istruttorie denunziate dal Comune di Niscemi attraverso i motivi di cui residuava l’esame integrano incompletezze formali cui non corrisponde, tuttavia, alcuna reale lacuna sostanziale, essendo emerso con sufficiente sicurezza come l’impianto in discussione non generi emissioni illegali né faccia sorgere le altre criticità che erano state ipotizzate dall’Ente locale (fermo restando, beninteso, che la rilevanza dell’installazione esige comunque che l’Amministrazione non manchi di monitorarne le emissioni nel tempo)». 
 
Questa la reazione dei legali del movimento No Muos, Sebastiano Papandrea e Paola Ottaviano: «Riservandoci di esporre considerazioni più articolate dopo aver letto in modo approfondito la sentenza definitiva, al momento ci limitiamo a non ritenere condivisibile l’inammissibilità dell’appello incidentale di Legambiente relativo al vincolo di inedificabilità assoluta. Quello che però ci preme sottolineare è che il Giudice Amministrativo non entra nel merito della questione, lasciandola del tutto aperta e quindi da affrontare in sede penale nel processo che si aprirà il 20 maggio a Caltagirone. Dissentiamo totalmente inoltre dalla considerazioni relative alla correttezza del modus operandi dei verificatori e dall’accoglimento da parte del Cga delle loro conclusioni, ribadendo tutte le opposizioni sollevate in sede di procedimento, e ritenendo assolutamente scorretta l’interpretazione del Cga del principio di precauzione. La sentenza definitiva riprende interamente la sentenza parziale emessa il 3 settembre 2015, avverso la quale è stato comunque presentato ricorso per revocazione e del quale attendiamo la trattazione. Noi, insieme a tutte le altre parti che si oppongono al Muos continueremo questa battaglia in tutte le sedi, compresa quella penale, in quanto l’illegittimità e l’abusività di quest’opera , oltre che la sua pericolosità sono certe, come abbiamo più volte dimostrato».
 
Cosa succede adesso? Gli americani non possono ancora cantare vittoria. Il Muos resta ancora sotto sequestro, su disposizione del gip di Caltagirone, nell’ambito di un procedimento penale contro dirigenti regionali e imprenditori che hanno realizzato l’impianto, sul quale la Cassazione s’è pronunciata con pesanti controdeduzioni. Il 20 comincia il processo. E la soap opera del Muos è tutt’altro che conclusa.
 
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