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Licata, il sindaco Cambiano: «Sovraesposto

Licata, il sindaco Cambiano: «Sovraesposto Ora sto riflettendo sulle mie dimissioni»

Ignoti hanno bruciato la casa di campagna del primo cittadino Vicenda legata alle demolizioni. Oggi arriva il ministro Alfano FT

Di Redazione |

 “Non ho chiuso occhio. Sono provato. Al ministro dell’Interno Angelino Alfano chiederò, così come è stato fino ad ora, la vicinanza dello Stato, della Prefettura di Agrigento e delle istituzioni tutte. Non si può mandare allo sbaraglio un sindaco in questa maniera. Il problema dell’abusivismo edilizio riguarda tutta la nazione, non certamente soltanto Licata”. Lo ha detto il sindaco Angelo Cambiano, 34 anni, eletto da circa 9 mesi, bersaglio ieri sera di una intimidazione: qualcuno ha incendiato la casa di campagna, in contrada Stretto, intestata al padre ma utilizzata da tutta la famiglia.

“Chiederò al ministro Alfano – ha aggiunto Cambiano – di far intervenire il genio militare. Io vengo additato come il sindaco demolitore e dopo questo episodio ho paura per la mia incolumità e per quella della mia famiglia. Farò una riflessione. I prossimi 5 o 6 giorni rifletterò. Non voglio essere un eroe. Ringraziando il cielo ho tutto. Se servire i propri territori significa rischiare la vita giornalmente, non ci sto. È tempo che alle parole seguano i fatti. Sono sovraesposto – dice Cambiano – Lo ha dimostrato anche la partecipazione alla trasmissione L’Arena. Gli ex proprietari degli immobili abusivi desideravano probabilmente che il sindaco dicesse che le case si potevano salvare, che la legalità non va rispettata. Avrebbero gradito questo. Ma, naturalmente, non è possibile”.

Il ministro dell’Interno nelle prossime ore sarà a Licata per testimoniare la vicinanza dello Stato al sindaco preso di mira.

Ieri sera ignoti hanno infatti dato alle fiamme la casa del padre del sindaco Angelo Cambiano, quasi certamente per vendicarsi della determinazione con la quale il figlio ha dato corso alle demolizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Agrigento.

Ma per tutta la giornata di ieri la tensione era salita alle stelle: davanti al Palazzo di Città sono dovuti intervenire polizia e carabinieri per proteggere l’uscita dello stesso sindaco Cambiano e della giunta Municipale. A protestare era un gruppo di ex proprietari di immobili abusivi a rischio demolizioni, che ormai da diverse settimane hanno dato vita all’occupazione dell’aula consiliare.

Poi in serata l’incendio della casa di campagna, in contrada Stretto, di Rosario Cambiano, 65 anni, insegnante in pensione, padre del sindaco Angelo, eletto, con l’appoggio di tre liste civiche del centrodestra, lo scorso giugno. La casa è formalmente intestata al padre del sindaco, ma si tratta di un’abitazione in uso a tutta la famiglia. Qualcuno poco prima delle 21 ha infranto i vetri di una finestra una finestra, è entrato dentro ed ha cosparso gli interni di liquido infiammabile. 

Le ruspe comunque non si fermano. Oggi saranno al Pisciotto, poi in Contrada Carrubbella Santa Zita e infine alle Balatazze (Contrada Nicolizia). Sei ex proprietari di immobili ancora in piedi hanno presentato tramite i propri legali richiesta alla Procura per essere sottoposti al cosiddetto incidente d’esecuzione. Si tratta di una sorta di ultima spiaggia per evitare gli abbattimenti. I pronunciamenti da parte del Tribunale sono attesi a breve.

In serata a Licata sul luogo dell’incendio sono giunti anche il prefetto di Agrigento Nicola Diomede e il questore Mario Finocchiaro, per dare la loro solidarietà alla famiglia del primo cittadino e per concordare eventuali azioni da intraprendere a Licata per assicurare l’ordine pubblico.

In contrada Stretto le squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Licata e del comando provinciale di Agrigento hanno lavorato sino a tarda sera, ma sono riusciti a circoscrivere le fiamme.  Una stanza della villetta, tutta su un’unica elevazione a pianterreno, è andata distrutta.La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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