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Alfano sui Nebrodi: «Attacco allo Stato

Alfano sui Nebrodi: «Attacco allo Stato ma la mafia ha perso». E invia rinforzi

In arrivo dodici pattuglie di prevenzione crimine Il ministro: «Tratteremo attentatori come assassini»

Di Redazione |

SANT’AGATA DI MILITELLO  – La notte di martedì ha rischiato di essere ucciso in un attentato, ieri mattina Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, era già al lavoro nel suo ufficio di Sant’Agata di Militello. E nel pomeriggio di oggi ha ricevuto la visita di Angelino Alfano, pronto a spedire rinforzi sui Nebrodi, una quarantina di uomini. “Dodici pattuglie di prevenzione crimine. Tre domani e nove lunedì. E lunedì è il giorno dell’anniversario di Giovanni Falcone: non è un caso”, ha detto il ministro dell’Interno.

La mafia ha compiuto “un ulteriore attacco allo Stato, ma questa volta hanno perso la sfida” ha sottolineato. Per sostenere Antoci lunedì a Sant’Agata di Militello, paese che ha dato i natali a Vincenzo Consolo, ci sarà anche il presidente dell’Antimafia Rosi Bindi, insieme ad alcuni membri della commissione. Presenze che sono un segnale forte di sostegno, lo stesso che ha voluto dare Antoci con il suo ritorno al lavoro: “Non mi fermo, vado avanti più deciso di prima per contrastare gli interessi della mafia. Ora siamo più uniti e più forti di prima e la risposta dello Stato sarà determinata e implacabile”, ha detto. Grato agli uomini della scorta che gli hanno salvato la vita, Antoci ha sentito e ringraziato in capo della Polizia Franco Gabrielli.

Il presidente del Parco continua a pensare a quei terribili momenti, agli spari contro la sua auto blindata e ritiene che per le modalità adottate, quell’agguato “può essere stato ideato solo dai vertici della mafia, che hanno commesso un grave errore: lo Stato ora sarà più incisivo nei loro confronti e non ci abbandonerà. Mi ha chiamato anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi per dirmi che sarà con me per combattere questa battaglia contro la criminalità”.

Domani Antoci sarà a Palermo per partecipare alla manifestazione antiracket e per ricordare Falcone; poi tornerà a Sant’Agata di Militello per partecipare all’iniziativa organizzata in suo sostegno, con la partecipazione di numerosi sindaci. Intanto, il presidente della Regione Rosario Crocetta convoca una conferenza stampa e punta il dito contro il mercato della macellazione: “È fortemente in mano a Cosa nostra. So quello che abbiamo iniziato con Antoci; apriamo un fronte miliardario, dove sospettiamo omessi controlli e dove va fatto un sistema di rotazione del personale”. Una commissione ispettiva nominata con decreto “inizierà – dice Crocetta – il proprio lavoro dai Nebrodi e da Sant’Agata per estenderlo a tutta la Sicilia”.

Oggi a controllare il territorio c’erano 50 carabinieri, oltre ai colleghi dello squadrone eliportato “Cacciatori” di Vibo Valentia. I controlli si sono concentrati nei comuni di Caronia, San Fratello e Cesarò.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA