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Sanità, a Catania ci sono (almeno) 80 mila “furbetti del ticket”

Di Giuseppe Bonaccorsi |

I furbetti del cartellino, i furbetti delle assicurazioni, i furbetti del ticket… Insomma in Sicilia cresce l’esercito dei furbetti che vuole vivere alle spalle degli altri. In materia di ticket, dai dati che emergono nell’isola ci sarebbero oltre un milione e 600 mila cittadini che usufruiscono dell’esenzione sanitaria grazie alla presentazione negli uffici Asp di una autocertificazione. Il 25% di queste persone sarebbe finita nel mirino dell’Agenzia delle entrate per anomalie nella documentazione presentata e poi incrociata con i dati fiscali.

Nei giorni scorsi l’Asp di Catania ha fatto partire oltre 80 mila lettere di contestazione dell’autocertificazione ticket presentata tra il 2012 e il 2013, su oltre 330 mila esentati. Secondo i dati dell’Agenzia un catanese su quattro non avrebbe diritto all’esenzione: insomma sarebbe un cosiddetto furbetto che ha vissuto alle spalle degli altri. A questo punto, secondo gli elenchi recapitati all’Asp dalla Sogei – che opera per conto dell’Agenzia delle finanze – queste persone per mettersi in regola devono prima saldare quanto lo stato gli chiede indietro per prestazioni che non dovevano essere in esenzione.

Il guaio è però che per colpire i furbetti potrebbero essere finiti nel calderone anche persone anziane che hanno diritto all’esenzione, oppure persone che per l’esenzione si sono rivolte ai Caf, omettendo beni che magari ritenevano non denunciabili. La questione è molto seria, perché anno dopo anno sta montando a tal punto che poco tempo fa è stata nuovamente sollevata dal deputato regionale Cinquestelle, Francesco Cappello che ha chiesto un intervento della Regione dopo che nel solo distretto di Gravina erano state inviate 4 mila lettere col rischio di un blocco dell’esenzione. In un primo tempo si era, infatti, detto che alle persone raggiunte dalla comunicazione sarebbe stata temporaneamente sospesa l’esenzione sino a quando si fossero messi in regola. Ma la direzione dell’Asp Catania vorrebbe seguire un altro iter per evitare di ledere il diritto alla salute del cittadino sancito dalla Costituzione. «Chi è raggiunto dalla lettera deve pagare il dovuto altrimenti presentare un ricorso che poi noi invieremo alla Sogei per una verifica. Ma al momento noi non abbiamo intenzione di sospendere alcuna esenzione – spiega il direttore sanitario dell’Asp, Franco Luca – Ci siamo posti questo tema e non vogliano assolutamente negare un diritto al cittadino. Per questo riteniamo che il paziente debba pagare e ci sono i mezzi per farglielo fare, ma non riteniamo, come azienda sanitaria, che l’esenzione per questi soggetti vada sospesa».

Questo significa che chi non è in regola continuerà ad usufruirne?

«Al momento sì. Ma quando l’utente si presenterà allo sportello per il rinnovo dell’esenzione sarà avvisato che figura nell’elenco della Sogei e sarà invitato a mettersi in regola perché prima o poi lo Stato interverrà con i pignoramenti sui suoi beni e chi non è in regola deve preoccuparsi…Varrà la pena per poche decine di euro rischiare? Comunque è un problema molto serio quello che stiamo affrontando perché a chi non è in regola non dovrei garantirgli neanche le prestazioni ospedaliere. Cosa peraltro minimamente ipotizzabile».

E allora cosa si fa?

«Stiamo cercando di dire alla Sogei che c’è un mezzo per porre fine a questa confusione. La possibilità che sia la stessa Agenzia delle entrate a comunicare ogni anno chi ha diritto e chi no all’esenzione. Questo permetterebbe di porre fine all’autocertificazione, facendo emergere chi ha veramente diritto e chi è realmente un furbetto».

Attraverso questa procedura avete notato una inversione in positivo?

«Sì, abbiamo già incassato un milione e 200 mila di ticket non pagati. E lo stesso riteniamo di incassare per i prossimi anni di controllo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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