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Musumeci su accordo stato regione: "E' un bluff". D'Asero; "Da rivedere"

Musumeci su accordo stato regione: “E’ un bluff”. D’Asero; “Da rivedere”

Di Redazione |

Posizione critica del deputato regionale Nello Musumeci, in merito all’accordo siglato fra il governo regionale e quello nazionale: «Crocetta sarebbe capace – ha dichiarato – di vendere cento cappotti di lana il giorno di ferragosto. Riesce a trasformare in un successo quella che è una sciagura per le finanze della Regione. L’accredito dei 500 milioni alla Sicilia da parte di Renzi non è un regalo, ma un atto dovuto, con l’aggravante che per i prossimi anni faranno sputare sangue ai siciliani, perché, di fatto, ciò comporterà la rinuncia a qualunque prerogativa finanziaria prevista dallo Statuto. Di fronte a questo ennesimo bluff  Crocetta ha il dovere di venire in Aula e dire al Parlamento con quali poteri ha ritenuto di svendere la dignità dell’Istituzione al tavolo del predatore Renzi. Se non siamo al collasso finanziario, poco ci manca».

Per il presidente della commissione speciale Statuto dell’Ars, Nino D’Asero, che ha ricevuto stamani il governatore Rosario Crocetta e l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei l’accordo sarebbe da rivede: «Riscontriamo l’inizio di un dialogo tra governo regionale e Parlamento siciliano in materia finanziaria. La bozza di accordo presentato ha, come tutti i documenti normativi, pregi e difetti. In materia di riscossione, per esempio, plaudiamo all’eliminazione del criterio del maturato in Sicilia che sostituisce il criterio del riscosso il quale tanto danno ha provocato alle casse della Regione in questi ultimi decenni». 

 «La Sicilia – afferma D’Asero – si impegna a ridurre del 3% dal 2017 al 2020 la spesa corrente con provvedimenti legislativi che si innestano purtroppo sulla competenza legislativa della Regione, obbligandola a recepire norme nazionali in materia di servizi locali, di riduzione del costo del pubblico impiego, di semplificazione amministrativa, del completo recepimento della Delrio, di rilevazione dei costi nei comuni. Mentre, a fronte di ciò, si stabilisce la percentuale certa di spettanza del gettito dell’irpef per il prossimo triennio».

«Non è una operazione indolore – ha stigmatizzato Nino D’Asero – Infatti, presupposto chiesto dal governo nazionale per la sua attuazione è il ritiro di tutti i ricorsi in materia finanziaria entro il 30 settembre 2016, promossi dalla Regione nei confronti dello Stato. E ciò nonostante la recente mozione approvata dall’Ars che impegna il governo a fare esattamente il contrario. Comunque vi sono tanti motivi per tornare a un tavolo, prima regionale e poi nazionale, nel quale si possa ragionare sui torti subiti e sulla conseguente possibilità di modificare questo accordo. Un accordo da rivedere».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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