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Catania, l’Anac al Comune: «Spezzettate l’appalto rifiuti»

Di Cesare La Marca |

Questione rovente, quella dei rifiuti in città, aggravata dal fatto che la raccolta non può essere sospesa neanche per un giorno, e va comunque in qualche modo effettuata. Dopo quattro gare a vuoto per l’aggiudicazione dell’appalto da 350 milioni, mentre il caos imperversa sul servizio – tra un’ordinanza in emergenza del sindaco necessaria per prolungare la raccolta per tre mesi con le attuali imprese commissariate, un’altra “gara ponte” con procedura negoziata per quattro mesi, e soprattutto la gara in vista per il quinto tentativo di aggiudicare il mega appalto settennale – arriva adesso la lettera inviata stavolta personalmente dal presidente dell’Anac Raffaele Cantone al sindaco Enzo Bianco (in risposta alla documentazione inviata dal Comune), e per conoscenza al prefetto Silvana Riccio e al procuratore capo Carmelo Zuccaro.

La lettera, alla luce della complessa potenziale emergenza che si è venuta a determinare per la mancata aggiudicazione del mega appalto settennale, ha un particolare rilievo, soprattutto in alcuni passaggi in cui il presidente dell’Autorità Anticorruzione “invita” l’Amministrazione comunale a rivedere alcune scelte, soprattutto per garantire maggiore trasparenza, e indica anche una procedura che potrebbe servire al Comune e alla città per tirarsi fuori da questo vicolo cieco.

Il presidente Cantone, come prima cosa, in virtù del parere preventivo di legittimità allora richiesto, chiede che tutta la corrispondenza tra Anac e Comune in merito alla gara venga pubblicata sul sito di Palazzo degli Elefanti, a garanzia di trasparenza e perché anche gli operatori del settore possano valutarne i contenuti. Il secondo punto è forse il più “corposo”: il presidente dell’Anac dà atto al Comune di aver seguito le indicazioni richieste, ad eccezione però della più rilevante, che suggeriva, fin dalla prima gara, di dividere l’appalto in una serie di lotti più piccoli, per una maggiore apertura al mercato e alle imprese meno grosse, cosa che il Comune però non ha mai fatto, rilevando delle difficoltà nello “spezzettare” i servizi. Un appalto insomma troppo “mega”, per l’Anac, che domanda inoltre spiegazioni sulla procedura negoziata senza pubblicazione del bando adottata per l’ultima gara, e chiede anche di conoscere quali siano state le 34 imprese “invitate” che poi non hanno concorso all’aggiudicazione. In vista della quinta gara, oltre alla divisione in lotti, l’Anac suggerisce al Comune di ricorrere alla procedura del “dialogo competitivo”, una formula più flessibile con cui l’ente può “dialogare” con tutte le imprese interessate e valutarne progetti e proposte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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