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Fermati presunti scafistiresponsabili morte di 10 donne

Fermati presunti scafisti responsabili morte di 10 donne

Le indagini che hanno portato al fermo di cinque migranti, tra cui un senegalese e un gambiano, sono state accelerate con l'invio degli investigatori sulla nave Diciotti ancor prima dell'arrivo in porto/VIDEO

Di Redazione |
Catania – Sono Ousmane Faye, 21 anni, originario del Senegal, e Omar Sey, di 18, del Gambia, i due presunti scafisti fermati dalla polizia di Stato e Guardia di finanza di Catania nell’ambito delle indagini sul naufragio di un gommone nel Canale di Sicilia in cui sono morte dieci migranti, i cui corpi, assieme a 108 superstiti, sono stati recuperati da nave Diciotti della guardia costiera. Sullo stesso natante c’erano anche altri 240 extracomunitari salvati in altre due operazioni soccorso, compresi tre scafisti che sarebbero stati alla guida di altri due gommoni.
 
 Secondo le indagini il senegalese Faye sarebbe stato il guidatore del gommone che ha fatto naufragio, mentre il gambiano sey avrebbe svolto il ruolo di “navigatore”, indicando la rotta da seguire utilizzando una bussola. Dalle testimonianze raccolte dagli investigatori sia a bordo di nave Diciotti durante la navigazione verso Catania che a terra, i decessi sarebbero avvenuti per annegamento, dopo la rottura delle assi di legno che erano alla base del gommone.  Un ivoriano di 25 anni, Ousainou Ndoye, è accusato, invece di essere lo scafista di un secondo gommone con a bordo 125 migranti. Durante le fasi di salvataggio si sarebbe mischiato tra i “viaggiatori” fingendo di essere uno di loro.  Il maliano Osman Kowari, di 21 anni, e il gambiano Ibrahim Barry, di 24, sono stati fermati perché ritenuti, rispettivamente, il guidatore e il navigatore, di un terzo gommone con a bordo 116 migranti.
 
 Il provvedimento, emesso dalla Procura distrettuale di Catania, guidata da Carmelo Zuccaro, è stato eseguito da personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la collaborazione della locale Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle e della Guardia Costiera. I cinque, dopo la notifica del provvedimento, sono stati condotti in carcere.
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