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Vittoria, di giorno ai “domiciliari”, di notte in giro a commettere furti

Di Redazione |

La Squadra Mobile di Ragusa, insieme ai poliziotti dei Commissariati di Comiso e Vittoria, ha ha sgominato una banda dedita ai furti con spaccata. Almeno venti gli episodi contestati ai cinque indagati finiti in carcere su ordine del Gip del Tribunale di Ragusa. L’inchiesta coordinata dalla Procura iblea ha ricostruito il modus operandi del gruppo che, in un caso, ha anche tentato 5 spaccate in una sola notte. Rubavano auto vecchie e robuste con sistemi di sicurezza obsoleti e le usavano come “ariete” per sfondare gli infissi in vetro o le saracinesche. I fruti sono stati commessi tra Vittoria, Pozzallo, Comiso e Chiaramonte Gulfi. Alcuni degli autori dei furti si trovavano agli arresti domiciliari ed uscivano da casa per andare a rubare.

In manette sono finiti, con l’accusa di furto in abitazione, furto aggravati e rapina, i pluripregiudicati Rosario Antoci, ragusano di 33 anni, Salvatore Fidone, di Vittoria di 28 anni, Giovanni Giliberto, di Vittoria di 20 anni, Salvatore Giordanella, di Vittoria di 21 anni e Gabriele Meli Gabriele, di Vittoria di 20 anni.

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L’inchiesta è nata ad inizio anno quando sono giunte le prime denunce per i furti con spaccata tra Vittoria e Comiso. Le immagini dei sistemi video sorveglianza hanno permesso di ricostruire la tecnica dei banditi che ruvabano vecchie ma robuste auto da usare come ariete. Facevano danni per migliaia di euro per portare via 300 euro di monetine.

I poliziotti, grazie alle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private hanno quasi subto sospettato del gruppo di banditi finito oggi in carcere e hanno chiesto ed ottenuto di poter intercettare le conversazioni telefoniche degli indagati.

La banda era ben organizzata nonostante la giovanissima età di quasi tutti gli appartenenti. Ognuno di loro aveva un ruolo, chi rubava le auto, chi effettuava i sopralluoghi e chi coordinava le fasi di attuazione dei furti con spaccata. Durante le indagini sono stati sventati decine di colpi già programmati dalla banda, mentre per quelli consumati sono stati raccolti elementi indiziari inequivocabili. Gli investigatori hanno ricostruito almeno 20 furti. In un caso c’è stata una rapina ad un minimarket con Meli, Fidone e Giordanella che hanno puntato un grosso coltello alla gola del titolare per farsi consegnare 100 euro.

Antoci era stato sorpreso nel febbraio scorso mentre rubava merce da un camion in sosta e per questo motivo era stato arrestato dalla Squadra Mobile e sottoposto agli arresti domiciliari; Giliberto era stato invece arrestato nell’aprile scorso dopo un pericoloso e rocambolesco inseguimento dai poliziotti di Vittoria mentre Fidone era finito in manette a marzo per avere violato la Sorveglianza Speciale. Dalle intercettazioni telefoniche è stato possibile acquisire ulteriori importantissime fonti di prova dalle quali emergeva anche la pericolosità degli stessi. Non esitavano davanti a nulla ed erano pronti ad usare violenza contro le vittime. Giordanella, vantandosi con la fidanzata, raccontava della rapina ai danni di un esercente al quale avevano “spaccato la faccia” e che volevano colpire nuovamente. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore Fabio D’Anna e dal sostituto Santo Fornasier.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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