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Le bombe d’acqua in Sicilia sempre più frequenti ma imprevedibili: ecco come si formano

Di Redazione |

CATANIA – Fino agli anni ’90 se ne registrava una ogni 20 anni, ora si è passati a 8-10 l’anno. E nonostante la maggiore frequenza restano eventi “imprevedibili”, capaci discaricare in un sol colpo 3000 tonnellate di acqua su un ettaro di suolo. Sono le bombe d’acqua, termine giornalistico coniato dai mass media italiani come traduzione dell’inglese cloudburst (letteralmente “esplosione di nuvola”). Non sono altro che un violento nubifragio in cui la quantità di pioggia caduta supera i 30 millimetri all’ora, o – secondo altri climatologi – quando le precipitazioni superano i 50 millimetri nell’arco di due ore. 

IL CLIMATOLOGO. «Di fronte a queste quantità di acqua – ha detto Giampiero Maracchi, docente di climatologia all’Università di Firenze – siamo assolutamente impotenti. L’incuria del territorio c’è, è vero, ma con un tale livello di precipitazioni c’è poco da fare». Certa è la  causa scatenante delle bombe d’acqua, cioè i cambiamenti climatici. «Dagli anni ’60 agli anni ’90 – ha ricordato Maracchi – questi eventi erano molto rari, al massimo se ne registrava uno ogni 20 anni. Ora ne abbiamo da 8 a 10 l’anno, e questo era stato previsto già in una Conferenza sul clima cui partecipai nel 1980».

LE CAUSE. A causare questi anomali e improvvisi acquazzoni è il riscaldamento dei mari che attraverso l’evaporazione aumenta il contenuto di umidità delle nuvole e “rigenera” i temporali con un trasferimento di energia, provocando piogge consistenti. Nel periodo estivo, quando le acque marine sono più calde, questi fenomeni sono più frequenti perché la differenza tra masse d’aria (quella umida e calda proveniente dal mare e quella più fredda negli strati superiori dell’atmosfera) aumenta. Acqua più calda significa maggiore umidità, e maggiore differenza di temperatura tra l’aria che sale dal mare e quella incontrata in atmosfera. Le nuvole si fanno più “gonfie” di pioggia ed è più facile che rovescino tutto il loro “carico” in una sola volta.

LE PREVISIONI. Nonostante questi fenomeni siano in aumento, restano tuttora imprevedibili. Per la verità, la Protezione civile ieri aveva diramato un allerta meteo ma riguardava tutta la Sicilia perché allo stato non è possibile individuare il luogo preciso dove si scatenerà la bomba d’acqua e la quantità di acqua che sarà scaricata.

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