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Palermo: riscaldamenti guasti a scuola, alunna finisce in ospedale in ipotermia

E' successo alla scuola «Emanuela Loi» in via Dogali: la bimba ha cominciato a tremare e a sentire intorpidimento alle gambe

Redazione La Sicilia

26 Gennaio 2023, 15:19

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Un’alunna della quinta elementare della scuola «Emanuela Loi» in via Dogali a Palermo, martedì scorso si è sentita male per il freddo, ha cominciato a tremare e a sentire intorpidimento alle gambe. E’ stata soccorsa dal 118 e portata in ospedale per ipotermia. Nell’istituto - scrive il giornale online PalermoToday - i riscaldamenti sono spenti per un guasto e da qualche giorno e le temperature si sono abbassate notevolmente.

Il segretario della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino esprime solidarietà alla dirigente scolastica Rosaria Corona dell’istituto Emanuela Loi di Passo di Rigano alla piccola studentessa, a tutti gli studenti, e a tutti i dirigenti scolastici che «nonostante l’abnegazione e l’enorme lavoro che svolgono ogni giorno si sentono spesso soli e abbandonati in trincea a combattere contro le inefficienze delle strutture edilizie scolastiche. Se il guasto c'è, ed è segnalato da tanto tempo, e accade un incidente, che altro c'è da fare, se non essere costretti a chiudere la scuola». 

 «La preside aveva segnalato il problema dell’impianto di riscaldamento inutilizzabile ripetutamente e, addirittura, nemmeno i solleciti da parte della prefettura hanno consentito la risoluzione del problema - aggiunge Cirino - Auspichiamo un immediato intervento da chi di competenza per risolvere questa situazione d’emergenza e rigettiamo ogni ipotesi di autonomia differenziata o di differenziazione di stipendi che tendono ad aumentare le diseguaglianze regionali già esistenti. Il ministro Valditara - prosegue Cirino - parla di stipendi diversificati per gli insegnanti e di finanziamenti privati quando il sistema di istruzione pubblico soffre già di disparità e di diseguaglianze inaccettabili. Non esistono livelli essenziali di prestazione e occorrerebbero parametri uniformi di prestazione, di strutture e dotazioni in tutto il paese, che purtroppo non ci sono. Non possiamo più a lungo tollerare soluzioni che rischiano solo di far aumentare il gap esistente tra Sud e Nord, penalizzando sempre il Mezzogiorno».