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La Procura generale: «Contrada nasconde dei documenti»

Di Redazione |

«Non mettere in disordine. I fascicoli, le carte e i libri me li sistemo io poco alla volta»: diceva Bruno Contrada, ex numero due del Sisde già processato per concorso in associazione mafiosa, al figlio a marzo scorso, non sapendo di essere intercettato. Il dialogo ha insospettito gli investigatori che indagano sull’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino. Di quali carte parlava Contrada?

E proprio per cercare i documenti a cui si riferiva l’ex capo della Mobile di Palermo che la Dia, su input della Procura generale che indaga sul delitto, ha deciso di perquisire la casa di Contrada e due immobili nella sua disponibilità.

«Esiste fondato motivo di ritenere – scrivono i magistrati della Procura generale di Palermo nel decreto di perquisizione – che Contrada abbia ancora la disponibilità di documenti (appunti, fotografie, atti ufficiali, files) riguardanti i suoi rapporti con Paolilli (poliziotto in passato indagato per il depistaggio delle indagini sul delitto Agostino ndr), Agostino stesso, Aiello (ex agente dei Servizi morto un anno fa ndr), nonchè del coinvolgimento di Agostino in attività di ricerca di latitanti ed altre attività extraistituzionali».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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