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Migranti, Giusi Nicolini: «Anche io indosserò una maglietta rossa»

Di Redazione |

«Anch’io indosserò una maglietta rossa domani». Lo ha annuncia su Facebook Giusi Nicolini, l’ex sindaca di Lampedusa che ha raccolto l’appello del giornalista Franco Viviano e di don Luigi Ciotti.

«E sarebbe fantastico essere in tanti a tingere di rosso le città, i piccoli paesi, le spiagge, i parchi, per dire stop alla barbarie dei respingimenti e dei porti chiusi, all’indifferenza e alla dimenticanza – dice ancora Nicolini -raccogliendo l’appello di Don Luigi Ciotti: “Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi di impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Alan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori».

E ancora: «Muoiono, questi bambini, mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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