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«Esce acqua putrida dai rubinetti», esposto del Codacons a Catania

Di Redazione |

CATANIA – «A Catania e paesi limitrofi acqua putrida e dal colore che non fa certamente pensare a un buon livello di potabilità». Lo denuncia in una nota il Codacons aggiungendo che «diversi residenti nella zona settentrionale del capoluogo etneo e nei paesi limitrofi stanno segnalando in queste ore la presenza di acqua torbida e dall’odore nauseabondo che fuoriesce dai rubinetti delle proprie abitazioni. La situazione più difficile si sta verificando nelle zone di San Gregorio di Catania, in via Sgroppillo, e nei quartieri etnei di Canalicchio (all’altezza di via Monte Lauro) e Cerza. Acqua sporca viene segnalata anche nel Comune di Tremestieri Etneo».

Il Codacons pertanto, «attraverso l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’Ufficio Legale regionale, chiede l’intervento immediato dell’Asp di Catania affinché vengano effettuate tutte le verifiche del caso ed i necessari controlli a tutela della salute pubblica ed  ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania».

«Il Codacons – spiega l’avvocato Sardella –  ha chiesto alla Procura di Catania di indagare per una serie di reati che vanno dall’avvelenamento delle acque all’interruzione di un servizio pubblico, dall’abuso d’ufficio fino al delitto contro la salute pubblica. Inoltre abbiamo chiesto l’immediato intervento degli organi di controllo al fine di disporre analisi della qualità e della potabilità dell’acqua distribuita all’utenza».

«Questi disservizi – sottolinea ancora il Codacons – comportano evidenti difficoltà nell’igiene personale (specie per i bimbi), nella cura della casa, l’impossibilità di usare elettrodomestici ad acqua, e molte altre conseguenze sul piano pratico facilmente immaginabili. I cittadini sono così costretti ad attingere acqua altrove, al fine di soddisfare le esigenze di vita primarie e basilari con disagi che, ripercuotendosi sul diritto alla qualità della vita ed alla libera estrinsecazione della personalità, garantito dall’art. 2 della Costituzione, dovranno portare l’Ufficio di Procura a verificare la liceità e la correttezza dei comportamenti che hanno causato e causano i lamentati danni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA