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Migranti, Sicilia negata all’Aquarius: vince Salvini, l’Ong approda a Malta

Di Giuseppe Anastasio |

E’ finito l’incubo per i 141 migranti, più della metà dei quali minorenni, a bordo dell’Aquarius: sei Paesi europei, in coordinamento con la Commissione Ue, hanno trovato l’intesa. La nave intorno alle 15 di oggi ha attraccato a Malta, ed i migranti ultimate le operazioni di sbarco verranno ridistribuiti tra Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Lussemburgo. La nave della Ong per giorni aveva vagato nel Mediterraneo a ridosso della Sicilia in attesa che le venisse indicato un approdo.  

L’intesa ed il nuovo caso Aquarius, dopo quello che a inizio giugno portò alla chiusura dei porti italiani alle ong, sono stati  salutati come una vittoria da Matteo Salvini: «Era ora, finalmente. L’Italia non poteva continuare ad essere il campo profughi di tutt’Europa», il commento del ministro dell’Interno e leader della Lega mentre si apre un nuovo fronte di alta tensione Oltralpe. L’Eliseo infatti si è limitato a far sapere che partecipa all’accordo, prendendo 60 migranti. Ma negli stessi minuti un tweet di Critophe Castaner, il leader del partito di Emmanuel Macron, ha innescato la polemica: «C’è la politica della comunicazione pura, la demagogia stile Salvini. C’è la politica delle emozioni sulla quale non si costruisce nulla. Poi c’è l’azione, quella voluta dalla Francia, in cui l’Europa assume il suo ruolo e il nostro paese la sua solidarietà»….

Sul nuovo accordo volontario, sulla scia di quello che ha sbloccato, a fine giugno, il caso della Lifeline, Bruxelles si dice soddisfatta anche se tiene a rimarcare la necessità di una soluzione stabile, al di là degli accordi ad hoc. Mentre Salvini parla della «determinazione ed il coraggio di questo governo» serviti a «svegliare l’Europa», facendo allo stesso tempo sapere che l’Italia lascia chiusi i suoi porti e che non prenderà nessuno dei migranti dell’Aquarius.

La nave di Sos Mediterranee e Msf aveva ricevuto stamattina l’autorizzazione formale dalle autorità maltesi a entrare nel porto di La Valletta, dove come detto è approdata intorno alle 15. Pressoché in contemporanea, l’Unhcr – con una nota – ha fatto sapere avere accolto con «favore la fine della situazione di stallo rispetto all’Aquarius e il fatto che 141 bambini, donne e uomini non siano più bloccati in mare» ma allo stesso rimarcando che «la situazione non dovrebbe mai arrivare a questo punto. È sbagliato, pericoloso e immorale tenere le navi di soccorso a vagare nel Mediterraneo mentre i governi competono su chi può assumersi anche la minima responsabilità».

Malta, poi, dal canto suo ha aperto il suo porto non senza un filo di polemica: «Facciamo una concessione, nonostante non ci sia alcun obbligo giuridico», ha tenuto a puntualizzare una nota dell’ufficio del premier Joseph Muscat ricordando che «è la seconda volta» dopo la Lifeline. «Un esempio concreto di leadership e solidarietà europea», si insiste da La Valletta.

Dopo lo sbarco i migranti saranno divisi e ripartiti: la Spagna di Pedro Sanchez, in particolare, ne accoglierà 60, ha fatto sapere Madrid con i media spagnoli che parlano di un’intesa raggiunta proprio grazie agli sforzi del leader socialista, che ne ha parlato anche nell’incontro dello scorso weekend con Angela Merkel. E in terra spagnola l’accordo risolve anche una potenziale grana interna: un possibile scontro con la Catalogna che aveva fatto sapere di essere pronta ad aprire tre dei suoi porti dopo che l’altro ieri Madrid aveva negato la possibilità di far sbarcare i profughi in Spagna, perché i suoi scali non erano il punto di approdo più vicino, e quindi sicuro. A bordo dell’Aquarius hanno navigato 73 immigrati minorenni, 67 non accompagnati, la gran parte provenienti da Eritrea e Somalia. Tra loro anche due bambini di 5 anni. In queste giorni, a bordo, i più piccoli hanno giocato a basket. Ma senza palla, avevano solo un guanto sanitario gonfiato.

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