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Salvini: «Zero tasse nel Meridione per i pensionati italiani e stranieri»

Di Redazione |

«Ci sono migliaia di pensionati italiani che vanno in Spagna e Portogallo per non pagare la tassa sulla pensione. Io penso che alcune zone del nostro Paese siano molto più belle, accoglienti e ospitali. Proporrò una zona di esenzione fiscale anche in Italia». E’ quanto annuncia con un tweet il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Annuncio a parte, non è chiaro come e in che termini Salvini intenda proporre la misura nel nostro Paese. Un precedente di zona speciale per il fisco è contenuto nel decreto Sud varato nell’estate 2017 dallo scorso esecutivo. Il dl ha istituito e regolamentato le cosiddette zone economiche speciali (Zes), con particolare riferimento alle aree portuali in cui le grandi aziende possono godere del credito d’imposta per investimenti fino a 50 milioni di euro. Queste aree sono al momento solo due: la Napoli-Salerno e la zona portuale di Reggio Calabria.

L’annuncio di Salvini ha per altro trovato immediata eco in Fratelli d’Italia, che al Senato ha presentato un disegno di legge che prevede «zero tasse per i pensionati dell’Ue che si trasferiranno nelle regioni del Mezzogiorno». E così Wanda Ferro, vice capogruppo alla Camera di FdI, ha subito colto palla al balzo: «Il ministro Salvini – ha dichiarato Ferro – ha proposto che l’Italia possa recepire una legge, sul modello di quella del Portogallo, che prevede agevolazioni fiscali per i pensionati europei. Vista questa disponibilità da parte del governo, chiediamo che venga subito calendarizzato il disegno di legge che ha come firmatario il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso, che prevede “tasse zero” per i pensionati che decidono di trasferirsi nelle regioni del Sud Italia». E’ quanto afferma il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro.

«In Portogallo – prosegue Ferro – il provvedimento ha consentito di mettere in moto una significativa economia, se si considera che circa 80 mila pensionati facoltosi si sono trasferiti in Portogallo, e di questi almeno 5 mila sono italiani. La norma tiene conto dell’esistenza di un fenomeno costantemente in crescita negli ultimi anni, ossia la “fuga” dei pensionati italiani verso paesi esteri in cui il costo della vita è minore, con ripercussioni negative anche sulla sostenibilità del nostro sistema previdenziale. Se questa opportunità venisse offerta anche nel Sud Italia, è prevedibile che nei prossimi tre anni possano arrivare in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia almeno 100 mila pensionati con disponibilità economica tale da generare un incremento dei consumi e degli investimenti, quindi economia vera sul territorio e reali opportunità di lavoro»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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