De Luca: "Ai Comuni una parte dei soldi dei siti archeologici"
Conferenza all'Ars con una decina di sindaci dei territori in cui ricadono i siti monumentali. Il sindaco di Taormina: "Il governo accoglie il principio"
«Dopo un trattativa con il governo abbiamo raggiunto una mediazione per permettere ai Comuni di ottenere una parte dei proventi dello sbigliettamento ordinario per l’accesso ai siti archeologici». Così Cateno De Luca che ha tenuto stamane una conferenza stampa all’Assembea regionale, attorniato da una decina di sindaci dei territori in cui ricadono i siti monumentali. L’iniziativa a poche ore dalla discussione in aula, a Sala d’Ercole.
«L'accordo ci soddisfa solo in parte - spiega il parlamentare regionale e sindaco di Taormina - ai Comuni andrà il 15 per cento degli incassi. Il Governo è stato inamovibile nel non inserire la compartecipazione nei grandi eventi organizzati dai privati. Nell’emendamento che sarà presentato in aula dal governo Schifani è previsto che i Comuni avranno a disposizione, per 5 giorni al mese, la possibilità di utilizzare i siti per iniziative proprie. Abbiamo così reinserito un principio di ristoro per i Comuni che offrono ogni giorno servizi di decoro, di pulizia, di viabilità e di sicurezza urbana. I Comuni non potranno incassare all’anno più di 600 mila euro».
De Luca fa i conti con le spese che affronta la sua amministrazione per garantire i servizi pur avendo pochi benefici dai grandi eventi. «Da noi arrivano in questi casi 5.000 persone che attraversano il corso principale di Taormina spiega De Luca - ma solo i 5 per cento resta a dormine nella cittadina. Noi spendiamo per servizi 40 mila euro. Per il Comune sono solo costi. Con questa iniziativa vogliamo far fronte a questa incongruenza».
L’Assemblea regionale siciliana ha approvato un emendamento che accoglie, seppure in parte, le proposte del sindaco di Taormina e deputato regionale Cateno De Luca. I Comuni, dopo aver siglato convenzioni, potranno incassare il 15 per cento dei proventi ottenuti dallo sbigliettamento ordinario. Sono così esclusi i grandi eventi organizzati dai privati. I soldi serviranno alle amministrazioni per garantire i servizi di viabilità, sicurezza, decoro urbano e raccolta dei rifiuti. I Parchi archeologici dovranno anche permettere ai Comuni, per almeno 5 giornate al mese, di utilizzare i siti per manifestazioni. Le amministrazioni non potranno incassare più di 600 mila euro all’anno.
L’intervento legislativo fa riferimento alla legge 20 del 2000 che disciplina, tra l’altro, l’autonomia finanziaria dei Parchi archeologici in Sicilia. A sollevare il caso era stato lo stesso De Luca segnalando che dalle presenze nel teatro antico di Taormina provenivano solo spese per l’amministrazione ma limitati benefici economici per il territorio. La norma, approvata su proposta del governo, prevede che, per compensare eventuali squilibri finanziari, nel corrente anno, la Regione stanzi 750 mila euro.
La richiesta di De Luca era arrivata all’indomani del suo insediamento alla guida dell’amministrazione di Taormina. Inizialmente c'era stata una ferma opposizione del presidente della Regione Renato Schifani. L’accordo è stato raggiunto solo ieri. Oggi l’approvazione a Sala d’Ercole.