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Catania, commissario aggredito, uno dei migranti ha precedenti: è polemica

Di Redazione |

Diventa un caso politico l’aggressione da parte di due ladri, uno dei quali gambiano di 18 anni, con permesso di soggiorno per motivi umanitari, nella casa del commissario di polizia Nuccio Garozzo a Catania. L’uomo che aveva dei precedenti di polizia per violenza minacce e spaccio era tornato a rubare. Ora è anche caccia al suo complice che è riuscito a darsi alla fuga. Il diciottenne invece ha cercato di fuggire lanciandosi dal balcone ma è finito in ospedale con fratture multiple.

I due ladri hanno ferito con una lametta il poliziotto che ha reagito al tentativo di rapina in casa sua dove erano presenti la moglie e la figlia rimaste illese ma ovviamente sotto choc. Il commissario ha riportato ferite di arma da taglio su diverse parti del corpo, curate con 80 punti di sutura nell’ospedale Vittorio Emanuele, da dove è stato dimesso, giudicate guaribili in 20 giorni.

«Un fatto di estema gravità – ha detto il sindaco Pogliese – che conferma il livello dell’insicurezza che si registra a Catania come in molte altre parti del Paese. Mi sono sincerato telefonicamente delle condizioni di salute del commissario Nuccio Garozzo e come primo cittadino gli ho espresso lo sdegno dell’intera città. Domani mattina alle ore 10 in Questura insieme ai sottosegretari all’Interno Stefano Candiani (che è anche il commissario della Lega in Sicilia, ndr) e Nicola Molteni e all’assessore comunale alla sicurezza Fabio Cantarella, incontrerò il questore di Catania e il commissario vittima dell’aggressione per manifestare concretamente la vicinanza delle istituzioni alle forze dell’ordine che devono essere adeguatamente rafforzate con mezzi investigativi e personale qualificato per contrastare i gravi fenomeni di violenza che si registrano e aumentare il livello di contrasto alle organizzazioni criminali».

Sul piede di guerra anche i sindacati di polizia: «La rapina in cui è stato gravemente ferito un nostro collega, commissario di Polizia in servizio a Catania ed a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, ci porta a dover ribadire l’importanza di una seria riflessione in merito alla certezza della pena – ha detto il portavoce dell’Associazione funzionari di polizia (Anfp) Girolamo Lacquaniti -. I precedenti a carico dell’uomo arrestato dopo che aveva cercato la fuga buttandosi dal balcone e rimanendo ferito – ha aggiunto Lacquaniti – confermano che la mancanza di un effettivo ed adeguato periodo di detenzione produce, in chi delinque, una inesorabile tendenza alla recidiva. Per questo riteniamo che serva urgentemente rivedere le norme che attualmente, di fatto, rendono molti reati privi di effetti concreti in termini di limitazione della libertà personale. Occorre un freno – ha concluso Girolamo Lacquaniti – ad un diffuso senso di impunità che dà forza a chi delinque e, conseguentemente, alimenta nei cittadini un senso di insicurezza e di frustrazione».

Anche la Uil Sicurezza ha espresso solidarietà al commissario di Polizia: «Riteniamo che sia necessaria una profonda revisione del sistema di prevenzione per questa città – scrivono il segretario Generale Provinciale aggiunto ed il segretario Generale provinciale Claudio Anzalone e Sandro Abbadessa, -seppur anche in via sperimentale, finalizzato a potenziare il controllo del territorio ed i servizi di prevenzione in generale. Sostanzialmente bisognerebbe rivedere la pianificazione e gestione dell’impiego del personale per il controllo del territorio, attraverso una capillare e coordinata presenza di tutte le forze dell’Ordine, rivedendo anche la dislocazione e l’utilità degli stessi commissariati di città. Inoltre – continuano – ribadiamo che risulta necessario rivedere il sistema del servizio di emergenza Nue in quanto nel modo in cui è concepito fa registrare ritardi nella concreta risposta alle richieste di intervento che giungono dal territorio». Il sindacato «auspica l’apertura di un tavolo di confronto, con i vertici dell’amministrazione della Pubblica Sicurezza, allargato anche all’Amministrazione locale, al fine di trovare soluzioni utili alla risoluzione delle criticità segnalate».

Il gambiano rimasto ferito, Mohamed Djibril, è piantonato dalla polizia in ospedale dove si trova in stato di arresto per rapina aggravata in concorso.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, la notte scorsa il 18enne, sbarcato a Catania nel dicembre del 2016, e un suo connazionale sono entrati nell’abitazione del commissario di polizia “scalando” una grondaia e approfittando di una porta finestra lasciata aperta per il caldo. Il poliziotto, svegliato dai rumori, accortosi della presenza dei due ha ingaggiato con loro una violenta colluttazione riportando diverse ferite da taglio causate da una lametta. Per fuggire i due si sono lanciati dal balcone dal quale erano entrati impattando sul marciapiede. Il commissario a quel punto è sceso in strada riuscendo a bloccare uno dei due ladri aggressori che, a causa delle ferite riportate nella caduta, è stato poi ricoverato nell’ospedale Garibaldi con prognosi riservata. L’altro complice è riuscito a fuggire, ma sarebbe stato identificato.

Il 18enne ricoverato in ospedale è titolare di permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dal questore di Catania a ottobre 2017 su segnalazione della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Catania per motivi legati alla minore età e alla presenza di una grave patologia genetica. Nel 2017 era stato denunciato per minacce, violenza, percosse e lesioni personali ai danni di dipendenti della comunità per minorenni che lo ha ospitato e anche per spaccio di sostanze stupefacenti. L’11 luglio scorso è stato denunciato per furto alla comunità dove risiedeva.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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