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Palermo, picchia il compagno di scuola affetto da autismo: denunciato 15enne

Di Redazione |

Un bambino affetto da autismo è stato aggredito a Palermo da un compagno di scuola. E’ accaduto all’Istituto tecnico ‘Damiani Almeydà in largo Mineo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti uno studente 15enne, nato a Palermo da una coppia originaria dello Sri Lanka, ha picchiato per futili motivi il compagno, provocandogli ferite giudicate guaribili in sette giorni. Adesso per il 15enne è scattata la denuncia per lesioni personali.

«Non credo si possa parlare di bullismo, ma in ogni caso è un deprecabile atto di violenza che va condannato con fermezza”. A dirlo all’Adnkronos è Luigi Cona, dirigente scolastico del Damiani Almeyda Crispi

L’aggressione è avvenuta fuori dal plesso scolastico ed è stato necessario l’intervento dei carabinieri che hanno fatto scattare la denuncia per il più grande. I due ragazzini, iscritti al primo anno dell’istituto, avevano avuto un battibecco in classe.

Il 15enne, nato a Palermo da genitori dello Sri Lanka, aveva spinto il compagno di classe, ma l’intervento dell’insegnante e della docente di sostegno aveva immediatamente riportato l’ordine.

Fuori dalla scuola, però, la lite è continuata e dalle parole i due studenti sono passati rapidamente alle mani. Ad avere la peggio proprio il 13enne che ha dovuto ricorrere alle cure dei medici. “Abbiamo immediatamente convocato il 15enne che si è dimostrato subito dispiaciuto per quanto era accaduto. Si è detto pronto a chiedere scusa al compagno” racconta il preside.

Lunedì Cona ha convocato un consiglio di classe straordinario per discutere del caso. «Ascolteremo i due ragazzini e i loro genitori – spiega – e valuteremo eventuali azioni disciplinari per l’aggressore». Per il 15enne potrebbero scattare i ‘servizi sociali utilì dentro la scuola oppure la sospensione. Intanto, la scuola ha già attivato la psicopedagogista delll’istituto per avviare «una discussione dentro la classe sul tema della violenza e del rispetto degli altri – spiega il preside che solo dall’inizio dell’anno è alla guida dell’istituto -. Ci riserviamo di avviare anche un percorso con gli assistenti sociali che lavorano con la Procura per coinvolgere tutti i ragazzi. La nostra è una scuola tranquilla – conclude -, dove non si sono mai registrati simili episodi ma è importante coinvolgere gli studenti e lavorare sul rispetto dei diritti di tutti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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