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Stop fondi periferie, ira dei sindaci: il governo prova a metterci un pezza

Di Redazione |

ROMA – Il governo si impegna a garantire il finanziamento delle spese relative agli interventi già in corso di attuazione con il Bando Periferie probabilmente inserendo un emendamento nel corso dell’esame parlamentare di uno dei provvedimenti di urgenza adottati dall’esecutivo. Così il governo cerca di placare l’ira dei sindaci che ieri pomeriggio hanno abbandonato la Conferenza unificata, e quindi ufficialmente interrotto le relazioni istituzionali con il governo, come forma di protesta per i fondi cancellati d’un colpo dal Bando Periferie che ammontavano ad un miliardo e seicento milioni in 96 comuni capoluogo di provincia e città metropolitane, fondi azzerati con l’approvazione, ieri, del Milleproroghe. L’esecutivo sembra orientato a voler puntare sulla sola copertura dei progetti conclusi e a un sostanziale accantonamento delle risorse previste fino al 2020.

I primi cittadini salgono sulle barricate. Il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, parla di iniziative di protesta «anche clamorose, ovviamente in raccordo con le altre città d’Italia e con l’Anci nazionale. Penso ad azioni particolarmente visibili. La parola data dal presidente del Consiglio è stata, purtroppo, clamorosamente smentita». Getta acqua sul fuoco delle polemiche la prima cittadina della Capitale: «Roma sta svolgendo un ruolo di interlocuzione importante. Sono certa che si troverà presto una soluzione», dice Virginia Raggi, che oggi ha incontrato il premier Conte. Duri il sindaco di Firenze e quello di Palermo. «Il presidente Conte aveva preso un impegno solenne davanti a tutti i sindaci; e mi dispiace dirlo, ma la parola di Conte non conta, perché evidentemente il governo non riesce a prendersi un impegno su questa questione», dice il primo, Dario Nardella. «Assistiamo ad una rottura del patto istituzionale che per decenni ha visto una forte concertazione e collaborazioni fra Stato e Comuni, passando per Regioni ed enti intermedi», scrive invece il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in una lettera aperta. 

Il presidente dell’Anci Antonio Decaro del resto non ha mai fatto mistero che se gli impegni presi nei giorni scorsi dal premier Conte non si realizzassero, «non avremmo certo timore a protestare, anche in modo eclatante». Oggi a Campobasso il parlamentare Antonio Federico (M5s) ha provato a rassicurare: «I comuni hanno bisogno di ossigeno, dopo tanti anni di tagli e sacrifici. Nel Milleproroghe abbiamo sbloccato un miliardo di euro per i comuni in avanzo di bilancio che in questo modo potranno rilanciare gli investimenti in opere e servizi pubblici già da quest’anno. Con il Bando Periferie, invece, abbiamo garantito da subito i finanziamenti ai primi 24 progetti classificati e nel prossimo triennio finanzieremo anche tutti gli altri progetti in fase avanzata esecutiva, inserendo una norma ad hoc nel prossimo provvedimento utile». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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