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Energia, la nuova vita di Erg premia la Sicilia: «Occupazione e royalties»

Di Antonello Piraneo |

Dalla raffineria di petrolio ai parchi eolici. Dall’oil alle utilities. È cambiato ormai strutturalmente il modello di business di Erg, la società della famiglia Garrone, 80 anni di vita d’impresa portati con fierezza tutta genovese. E la Sicilia resta centrale nella mappa del pianeta Erg.

Soffia forte il vento delle energie rinnovabili in tutto il mondo e la decennale svolta green di Erg può e deve essere un assett importante, un valore aggiunto nella costruzione di una Sicilia possibile dopo la sbornia di fiamme, fumi e ciminiere da cui territori prima sedotti e poi abbandonati fanno fatica a riprendersi. E dunque: industria hi-tech e sostenibile, turismo di fascia medio-alta, servizi e formazione accademica. Il piano industriale di Erg – illustrato ieri a Genova a suggellare l’evento per gli 80 anni di attività – va in questa direzione. Perché la Sicilia già adesso è la seconda regione per capacità eolica installata – con 1.793 mw di potenza efficiente lorda – appena dietro la Puglia e in serrata competizione con la Campania. E crescerà ancora perché Erg che ha in agenda investimenti complessivi nell’ordine del miliardo di euro per implementare la propria rete. Non allargando i campi eolici già esistenti, non soltanto così, ma con un processo di re-powering, ovvero “aggiornando” quelli esistenti con torri alte fino a 150 metri e pale di ultima generazione con la parte terminale curvata all’insù (un po’ come le ali degli aeromobili) in grado di dare maggiore potenza a parità di condizioni date.

Un secondo step nella nuova vita di Erg che avrà ricadute immediate sul territorio siciliano: in termini di occupazione diretta e in ritorni economici per i Comuni coinvolti in questa nuova fase. «Fatto cento l’investimento su un campo eolico, il 30 per cento resta sul territorio interessato, per l’occupazione che genera almeno per un biennio – dettaglia Luca Bettonte, ad di Erg – mentre è di prospettiva ben più lunga il beneficio che se ne ricava con le royalties che finiscono nelle casse degli enti locali». Maggiori potenze uguale royalties più alte. Ne discende la necessità di una forte interlocuzione con le comunità coinvolte, dai sindaci ai cittadini, da coinvolgere in questo che è un cammino necessario a livello globale, in difesa dell’ambiente e quindi tenendo presente i cambiamenti climatici che in maniera così pressante incombono sulla nostra quotidianità, come sottolineato dai fratelli Edoardo e Alessandro Garrone, presidente e vice presidente operativo di Erg.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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