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Casteldaccia, «Era il mio cuore…»: lo strazio del papà di piccolo morto

Di Redazione |

CASTELDACCIA – «Era bellissimo. Era il mio cuore. Non c’è più». Grida di dolore dandosi pugni in testa Luca Rughoo, che nella tragedia del maltempo a Casteldaccia (Palermo) ha perso il figlioletto Francesco di 3 anni, la moglie Monia Giordano e la madre Nunzia Flamia. L’uomo si è salvato perché si era allontanato dalla casa con la figlia Emanuela e la nipote Asia per andare a comprare dei dolci. L’uomo impreca contro una statua che raffigura San Giovanni posta all’inizio della stradella che porta alla villetta travolta dall’acqua.

Dopo le scene di disperazione davanti al luogo della tragedia a Casteldaccia, Luca Rughoo in compagnia della figlia Emanuela aveva fatto perdere le sue tracce non rispondendo ai familiari neanche al cellulare. Sconvolto e disorientato, per alcune ore ha vagato senza meta, ma alla fine alcuni parenti lo hanno ritrovato con la bambina.  

«Io, mio marito e mio figlio di 6 mesi siamo salvi per miracolo. Eravamo in quella casa fino alle 14», racconta intanto Clara Alongi, moglie di Matteo Giordano, figlio di due delle vittime della tragedia a Casteldaccia.

La famiglia di Giuseppe Giordano, con figli, nuore, nipoti, nonni e zii, si trovava nella casa di villeggiatura che affitta da due anni. In questi giorni celebrano con i bambini la ricorrenza dei morti organizzando grigliate e karaoke. La casa era piena di regali, dolci e i caratteristici pupi di zucchero. «Noi siamo andati via – spiega la donna- perché il nostro bimbo è neonato».

Le vittime vivevano a Palermo, Santa Flavia e Bagheria. Una delle bambine, Asia du 13 anni, e lo zio Luca Giordano, si sono salvati perché si erano allontanati per andare a fare spese. Nella zona della tragedia si trovano diversi prefabbricati e una casa di riposo.

«Una tragedia immane ci ha colpiti. Non riusciamo ancora a comprendere come sia potuto accadere», dice il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, sindaco di Casteldaccia. «Il fiume – aggiunge – non ha mai causato pericoli, non è mai esondato e qui a Casteldaccia non ha piovuto molto. Il fiume nasce nella zona di Ciminna-Caccamo e forse è stato ingrossato dalle piogge cadute lungo il suo percorso». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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