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Di Giacinto, il “ras” di Casteldaccia tre volte sindaco

Di Redazione |

PALERMO – Poco più di 11 mila abitanti, Casteldaccia, a 20 chilometri da Palermo, è da dieci anni il “regno” di Giovanni Di Giacinto, il sindaco tornato a giugno di quest’anno alla guida del Comune colpito due giorni fa dall’alluvione che ha provocato nove vittime travolte dall’acqua e dal fango nelle villetta abusiva, costruita sull’alveo del fiume Milicia, esondato.

E’ stato proprio il sindaco, subito dopo la tragedia, a riferire che quella villetta fosse abusiva e che il Comune aveva emanato una ordinanza di demolizione nel 2008, ma la pratica si era bloccata per il ricorso del proprietario che si era appellato al Tar, che in dieci anni non si era pronunciato. Ma è proprio il Tar a smentire Di Giacinto: il tribunale spiega che non aveva dato la sospensiva e dunque il Comune poteva procedere alla demolizione già nel 2011 ma non l’ha fatto; inoltre non si è costituito con i propri legali in giudizio.

A quei tempi sindaco a Casteldaccia era proprio Di Giacinto; la sua prima elezione risale al 2003, anche se negli anni precedenti aveva svolto il ruolo di vice sindaco. In sella per due mandati, Di Giacinto lasciò il Comune nel 2012 quando si candidò alle regionali nella lista del Megafono, il movimento di Rosario Crocetta. Il sodalizio si spezzò quattro anni dopo, con Di Giacinto passato tra le fila del Pse. Da deputato aveva chiesto alla Regione la rimozione dell’allora sindaco di Casteldaccia, Fabio Spatafora, per presunte inadempienze amministrative. Mentre era in Parlamento fu indagato dalla Procura di Termini Imerese, e rinviato a giudizio dal tribunale, per abuso d’ufficio. Nel processo in corso è accusato di avere arrecato danni alle casse del Comune di Casteldaccia, proprio quando era sindaco, per favorire un gruppo di concittadini, ai quali furono azzerate le imposte locali senza alcun motivo, attraverso una password per l’accesso all’agenzia di riscossione in dotazione proprio al sindaco.

Scaduta la legislatura, Di Giacinto, l’anno scorso riprovò a rientrare all’Ars ma i 3.370 voti, ricevuti con la lista “Sicilia Futura” orbitante nel centrosinistra, non gli bastarono a riprendersi lo scranno in Assemblea. Una candidatura tra le polemiche: Di Giacinto fu inserito nell’elenco dei cosiddetti “impresentabili” stilato dai 5stelle. Ce l’ha fatta, invece, a giugno scorso quando è stato rieletto sindaco di Casteldaccia per la terza volta: ottenne il 37,42% dei voti (2.422 preferenze) a fronte del 21,69% del secondo, Maurizio Nasca (1.404).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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