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Agata Scuto, un cold case riaperto grazie a «Chi l'ha visto?»

Scomparsa nel 2012, il caso riaperto nel 2020. Ma il cadevere non si trova

Redazione La Sicilia

16 Gennaio 2024, 17:06

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Rosario Palermo appena condannato all'ergastolo è accusato di aver ucciso la figlia dell’ex convivente, ragazza con la quale avrebbe avuto una relazione sentimentale, per nascondere una gravidanza indesiderata.

Il cold case per diversi anni è archiviato come allontanamento volontario. L’imputato avrebbe anche convinto la compagna e il figlio della fuga di Agata con un presunto innamorato.

Ma nel 2020, quasi dopo un decennio di silenzio, arriva un colpo di scena. Nel corso di una puntata della trasmissione “Chi l’ha visto?” arriva in diretta una segnalazione: «Agata è stata uccisa, troverete il cadavere a casa dell’ex suocera della madre». I carabinieri cercano con il georadar nella cantina della mamma dell’imputato ma non trovano nulla. Però partono le intercettazioni e i sequestri dei telefonini di Palermo. L’uomo, con le spalle al muro, cerca - secondo la tesi dell’accusa - di crearsi un alibi per il 4 giugno 2012, giorno in cui si perdono le tracce di Agata. L’imputato racconta che quel giorno è andato a raccogliere lumache e origano, tra il Calatino e l’Etna. Versione confermata anche da alcuni testimoni (poi accusati di favoreggiamento). Ma la Procura fa eseguire una serie di accertamenti irripetibili e si arriva al ferrmo di Palermo. Poi una cimice piazzata nell’auto di Palermo registra un monologo che per i magistrati ha il sapore di una confessione. Palermo manifesta infatti il terrore di un possibile arresto e dà indizi sul luogo - un casolare nel Siracusano - dove Agata potrebbe essere stata strangolata e poi bruciata. Nelle campagne del Val di Noto i carabinieri però non trovano alcun cadavere.