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«Rimuovere tutto il cemento versato in modo spregiudicato»

Di Giuseppe Recca |

Sciacca. Sta nelle parole di Calogero Foti, responsabile regionale de Dipartimento di Protezione Civile, la sintesi dei pericoli che incombono sulla città di Sciacca in occasione di eccezionali eventi climatici: “Nel tempo sono stati realizzati sul torrente Cansalamone dei lavori che hanno ristretto la possibilità di recapitare le acque in modo regolare in mare, per cui ogni volta che nella parte canalizzata il torrente si restringe anche in presenza di materiale solido, avviene un fenomeno di rigurgito e l’acqua appena trova uno spazio inizia a percorrere il suo alveo naturale”.

Il dirigente regionale ha esposto la situazione di Sciacca durante il sopralluogo fatto ieri mattina in città dal presidente della Regione Nello Musumeci nell’ambito del tour delle zone danneggiate dal maltempo. In parole povere, le opere realizzate negli anni Ottanta in quella zona, autorizzate anche dagli organi regionali, avrebbero modificato lo stato dei luoghi e pregiudicato il deflusso delle acque meteoriche.

“Qui bisogna rimuovere il cemento versato negli anni in modo cinico e spregiudicato – ha detto il presidente Musumeci – e voglio capire se ci sono responsabilità. Un lavoro come questo non può essere concepito da un professionista serio”.

Considerazioni gravissime quelle del governatore, che nel caso di Sciacca non si riferiscono soltanto ad insediamenti abitativi realizzati abusivamente nelle vicinanze del corso d’acqua, ma ad opere pubbliche cominciate con la canalizzazione del vallone e la realizzazione di una strada di collegamento tra il porto e la statale 115, seguite poi da altri interventi edili al servizio della rete fognaria. Insomma, se il vallone Cansalamone quando piove forte mette in ginocchio una parte della città, non è solo colpa dei mancati interventi di pulizia dell’alveo, ma anche, e soprattutto, di opere pubbliche che nel tempo sarebbero state progettate in modo opposto alle regole di ingegneria idraulica. Il governatore ha annunciato una riunione tecnica a Palermo che si dovrebbe tenere la prossima settimana, con Protezione Civile, Assessorato Territorio e Ambiente e gli Uffici tecnici del Comune di Sciacca. Le autorità comunali insieme alla Protezione civile hanno informato minuziosamente Musumeci di quanto successo a Sciacca, con tappe sia in prossimità del Cansalamone sia nel quartiere Foggia e in alcune strade urbane che non sono più transitabili. Anche la cementificazione dell’alveo, la realizzazione di canali che non avrebbero la capacità di raccogliere le acque piovane e incanalarne nel giusto modo, è stata oggetto di un confronto sui luoghi. E ci sono problemi anche a monte del vallone, in un’area, nei pressi dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, dove c’è un restringimento e dove sorgono molte abitazioni.

“Noi come Regione faremo la nostra parte – ha concluso Musumeci – spero che arrivi un aiuto anche da Roma”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA