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Cronaca

«Era la Banca dei servizi segreti e di Antonello Montante»

Di Redazione |

Una banca, in questo caso la Banca Nuova, creata dai servizi segreti e diventata nel frattempo una centrale informativa del “lavoro” di Antonello Montante, l’ex vicepresidente di Confindustria e arrestato nel maggio scorso al culmine di una inchiesta della Procura di Caltanissetta con l’accusa di aver creato una rete spionistica per tenere sotto scacco politici, imprenditori e giornalisti.

Questo è almeno quanto ha rivelato nel corso della trasmissione Report – e anticipato dal Fatto Quotidiano – un ex manager di Banca Nuova intervistato sotto copertura da Paolo Mondani. L’ex manager ha chiamato in causa Nicolò Pollari, il capo dei servizi segreti italiani tra il 2001 e il 2006 raccontando che nello stesso palazzo dove c’era una sorta di centrale dei servizi che aveva il compito di realizzzare dossier c’era la direzione di Banca Nuova: “Montante – dice l’ex manager – fu un investimento per i Servizi”.

Il processo ad Antonello Montante, che si svolgerà con il rito abbreviato, comincerà il prossimo 15 novembre. L’ex manager ha rivelato circostanze inedite sui rapporti tra l’ex vicepresidente di Confindustria e Banca Nuova, l’istituto di credito siciliano fondato da Gianni Zonin, l’ex presidente della Banca Popolare Vicentina: “Fu Pollari a tenere a battesimo Banca Nuova. I conti dei servizi stavano da noi ma non si trattava di un rapporto solo fiduciario. La banca è stata una vera e propria creazione dei servizi… La fa Zonin, ma la pensano i servizi: cioè Pollari, poi Giorgio Piccirillo direttore dell’AISI e dopo di lui il generale Arturo Esposito. Erano grandi amici della banca, avevano i conti da noi ma poi appoggiavano Montante. Tanto che Esposito è indagato con lui”.

E sempre la gola profonda aggiunge: “Montante è stato un investimento per i servizi. Intanto, lui e Pollari si incontravano. Tanto che Banca Nuova era una centrale informativa. Uomini dei servizi segreti si vedevano lì e passavano informazioni ai dirigenti di Banca Nuova che poi le facevano filtrare ai soggetti interessati dalle indagini della magistratura. E nella nostra filiale di Roma i funzionari dell’ambasciata americana e gli agenti Cia erano di casa. Diciamo che eravamo noi la banca dei nostri servizi e della Cia”. Chi aveva i conti in Banca Nuova? “La famiglia Ciancimino – dice sempre l’ex manager – , l’ex ministro Alfano e la moglie, la KSM di Basile e anche Finmeccanica. Una banca di sistema? Di più. Le banche di sistema fanno favori alla classe dirigente. Noi eravamo il sistema. La classe dirigente la creavamo noi. Mangiavamo e facevamo mangiare. Gianni Letta presenziava ad alcuni Cda di Banca Nuova e a quale titolo me lo chiedo ancora oggi…”.

Una ricostruzione che però Nicolò Pollari ha smentito: “Quanto riferito da un «ex manager» di Banca Nuova alla trasmissione Report, e pubblicato oggi da Il Fatto Quotidiano – e cioè che la banca in questione fu creata dai servizi segreti di Nicolò Pollari e che «sarebbe stata una centrale informativa del ‘lavorò di Antonello Montante, l’ex vicepresidente di Confindustria arrestato con l’accusa di avere creato una rete spionistica per tenere sotto scacco politici, imprenditori e giornalisti – «almeno per quanto mi riguarda, è falso”. «Senza tema di smentita e con la forza della verità – ha aggiunto l’ex capo dei Servizi – asserisco che il contenuto di quest’articolo, almeno per quanto mi riguarda, è falso. Non ho detto impreciso, parziale od equivoco: per quanto mi riguarda è falso. E ove si fosse proceduto ad un minimo di verifica delle informazioni acquisite la mia asserzione avrebbe trovato agevole e sicura conferma. Non ho e non ho mai avuto alcuna conoscenza, né diretta né indiretta, delle persone coinvolte nel processo di Caltanissetta, escludendo ovviamente i direttori dei Servizi evocati nel tempo dalla stampa. Non conosco, non ho mai conosciuto e non ho mai intrattenuto rapporti con alcun vertice, dirigente o persona della banca ivi indicata o della sua capogruppo se non con i dirigenti pro tempore dell’agenzia presso la quale, nel corso del 2007 2008, ho aperto un conto corrente bancario, unitamente ad alcuni membri della mia famiglia, dietro presentazione al direttore dell’agenzia dell’epoca da parte di un amico personale, estraneo alla Pubblica Amministrazione ed al mondo bancario. Nel periodo in cui ho assolto le funzioni di direttore del Sismi, non mi è capitato di dovermi occupare direttamente od indirettamente di rapporti con soggetti bancari, né mi è capitato di prendere notizia del nominativo delle banche che intrattenevano rapporti con il Servizio. Da quanto ho letto dalle cronache, sono propenso a ritenere che ogni eventuale apertura di rapporto con le banche evocate nell’articolo sia intervenuta in epoca successiva a quella in cui ho espletato il mio mandato. Il Sismi da me diretto non ha mai interagito con le menzionate banche per ragioni istituzionali. È difficile, infatti, interagire con chi non si conosce o con ambienti dei quali, al più, si ha mera notizia dell’esistenza. Ciò si può agevolmente rilevare, anche documentalmente dal carteggio che esiste tanto presso l’ex Sismi, quanto presso la banca. Da tale carteggio emerge ictu oculi come ogni procedura, decisione o data non siano in alcun modo riferibili alla mia persona od anche solo compatibili con decisioni a me riferibili. Le ulteriori illazioni riportate nell’articolo sono, evidentemente, altrettanto false».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA