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Cronaca

Scarafaggio nel fascicolo del pm “stoppa” udienza ad Agrigento…

Di Francesco Di Mare |

AGRIGENTO – Ci mancava solo uno scarafaggio “impertinente”, a creare intoppi alla macchina della giustizia ad Agrigento. Una blatta capace chissà come di andare ad annidarsi – chissà da quanto tempo – nientemeno che nel faldone appena aperto dal pubblico ministero, impegnata nell’aula del Tribunale del capoluogo per uno degli innumerevoli processi in calendario. Il magistrato non ha creduto ai propri occhi quando ha visto l’animaletto dinanzi a se, quasi come se fosse stato disturbato dall’improvvisa luce.

Il dubbio sul fatto che fosse vivo o morto è stato subito spazzato via dalla vivacità dell’intruso. La situazione è stata vista da tutti i presenti, avvocati, personale giudiziario e ovviamente dal giudice. Sguardi increduli da coloro i quali si sono trovati nel bel mezzo di una scena decisamente inconsueta, specie in un Tribunale. Con estremo self control e senza lasciarsi andare a scene di “panico”, i presenti si sono immediatamente prodigati a espellere dall’aula quella blatta. Il giudice alla luce della inedita situazione ha dovuto procedere alla sospensione della trattazione del processo e dell’intera udienza per alcuni minuti. Non si poteva proseguire in condizioni di normalità, non c’erano le condizioni generali per fare finta che nulla stesse accadendo. Trovare il tempo di cacciare dall’aula l’intruso era operazione indifferibile.

A prendere in mano la situazione è stato un avvocato volenteroso, prestatosi a rimuovere l’insetto dal fascicolo, utilizzando un foglio di carta. Quale sia stato il destino della blatta dopo la rimozione coatta dal faldone non è dato saperlo. L’udienza è ripresa dopo la breve sospensione senza ulteriori contrattempi o “visite” sgradite. La presenza dello scarafaggio all’interno del fascicolo ha suscitato parecchia ilarità tra i presenti, facendo interrogare un po’ tutti sulla salubrità dei locali in cui sono custoditi gli atti giudiziari. Lo scarafaggio ha varcato la soglia dell’armadio in cui è rimasto chiuso nel “suo” faldone, facendosi trasportare dal quinto piano (sede della Procura) fino al primo piano, sede dell’udienza in cui ha trovato la luce e, forse la morte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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